Borse nervose, Milano sull'altalena Grecia al referendum. Stop di Berlino

Le piazze finanziarie europee arrivano contrastate al giro di boa. Risale intanto sopra soglia di 440 punti lo spread Btp-Bund. Il differenziale si riporta sui livelli dell'apertura dopo essere sceso in avvio di giornata. E proprio questa mattina il ministro degli Interni di Atene, Haris Kastanidis, ha annunciato che il referendum sul piano di aiuti alla Grecia (la notizia che ieri aveva affossato i mercati) potrebbe tenersi già a dicembre. Intanto, a settembre l'inflazione dei Paesi dell'area Ocse è salita al 3,3% annuo (+0,1% su agosto), il tasso più alto da ottobre 2008. In Italia l'indice è salito al 3%, (+2,8 % ad agosto).Tra i dati macroeconomici della giornata, anche quello relativo alla disoccupazione in Germania che sale a ottobre al 7% dal 6,9% di settembre, dopo oltre due anni di calo. Le persone in cerca di lavoro sono aumentate di 10mila unità, raggiungendo quota 2,941 milioni. In questo contesto l'avvio per tutte le Borse è tonico, dopo lo tsunami che ieri ha le ha travolte, ma il tentativo di rimbalzo viene presto deluso e i listini a metà mattina si tingono di rosso. le piazze del Vecchio Continente tentano però un nuovo scatto in avanti che vede protagonista Francoforte con il Dax che cresce e a metà giornata e avanza dell'1,25%, mentre Parigi guadagna l'1,07%. Sulla parità Zurigo (+0,08%), mentre cede Londra dove il Ftse 100 registra un ribasso dello 0,13%. Sulla la parità Bruxelles e Lisbona. Amsterdam registra un ribasso frazionale dello 0,11%, mentre Madrid è in calo dello 0,51%. Anche Piazza Affari tenta una reazione con il Ftse Mib che guadagna lo 0,97% (15.072 punti) e l'All Share lo 0,79% (15.917 punti L'attenzione dei mercati è ora tutta rivolta al G20 di Cannes di domani e al pre-vertice di oggi con Sarkozy e la Merkel che incontreranno il premier greco Papandreou, che ieri ha annunciato di voler sottoporre a referendum il piano di salvataggio concordato con Ue e Fmi. In Italia c'è attesa per la riunione, alle 15, del Comitato per la Salvaguardia della Stabilità Finanziaria, convocato dal ministro del Tesoro, Giulio Tremonti, mentre in serata dovrebbe tenersi un Consiglio dei ministri che dovrà anticipare alcune delle misure anticrisi sulle quali Roma si è impegnata con la Ue. ATENE APPROVA IL REFERENDUM Il governo greco, riunito in sessione straordinaria, ha approvato nella notte "all'unanimità" il progetto annunciato lunedì dal primo ministro Georges Papandreou di un referendum sul piano di salvataggio che si "svolgerà il prima possibile", probabilmente a dicembre. Lo ha dichiarato il portavoce del governo Elias Mossialos. Il governo ha anche approvato la decisione del premier di chiedere venerdì al Parlamento un voto di fiducia, ha aggiunto il portavoce. L'annuncio a sorpresa di Papandreou ha causato ieri il crollo delle borse europee, suscitando anche stupore e indignazione in Europa e nel mondo. Un "no" degli elettori greci potrebbe infatti rappresentare il preludio di un default della Grecia, che minaccerebbe seriamente il futuro dell'Eurozona. Diversi deputati socialisti si erano dissociati dall'iniziativa del premier e uno di loro ha anche lasciato il gruppo, riducendo la maggioranza ad appena 152 seggi su 300 e gettando un'ombra sul voto di fiducia in programma per venerdì. Papandreou ha ribadito ai suoi ministri che "il referendum darà un mandato chiaro, ma anche un messaggio chiaro dentro e fuori dalla Grecia sul nostro percorso europeo e sulla nostra appartenenza all'euro". Il premier ha spiegato il suo rifiuto di andare a elezioni anticipate osservando che "tutto si fermerebbe" e il Paese verrebbe "trascinato nel pericolo di una bancarotta". Il piano di aiuto europeo alla Grecia non può essere ridiscusso, ha dichiarato il capo della diplomazia tedesca Guido Westerwelle, in viaggio verso Istanbul. "Pensiamo che tutto questo programma che abbiamo deciso appena la settimana scorsa non possa essere rimesso sul tavolo", ha dichiarato il ministro tedesco, all'indomani dell'annuncio del primo ministro greco. "Siamo determinati a trovare una soluzione. Per noi, è fuori di dubbio che faremo tutto" quello che potremo, ha aggiunto, commentando la crisi europea, a margine di una conferenza internazionale sull'Afghanistan. "Abbiamo dato prova di solidarietà nell'ambito dell'Unione europea, ma facciamo nostra l'idea che ogni Paese nell'Ue faccia quello che deve fare, il che vuole dire che sono necessarie delle riforme", ha aggiunto. L'ASIA  Tokyo ha chiuso in calo dell'1,70%, in rialzo la Borsa di Hong Kong dove l'indice Hang Seng avanza dell'1,88% a 19.733,71 punti. Deboli le piazze finanziarie dell'Asia-Pacifico. A Seoul il Kospi, il più importante indice della Corea, perde 11,62 punti (-0,61%) e chiude a 1.898,01. In ribasso gli scambi a Taiwan, dove la Borsa chiude in ribasso dello 0,31% a 7.598,45. Nelle Filippine l'indice principale di Manila cede l'1,69% a 4.260,41. In ribasso la Borsa australiana con l'S&P/ASX200 in flessione dell'1,14% a 4.184,6 punti. In flessione anche le piazze del Vietnam: la Borsa di Ho Chi Min cede l'1,46%, mentre quella di Hanoi registra -2,01%.