La Marcegaglia boccia il condono: "Premia i più furbi"

No del presidente di Confidustria Emma Marcegaglia alle ipotesi di un condono, fiscale o edilizio. "Non credo che si farà e non lo giudico bene perchè a noi servono manovre strutturali, serve ridurre strutturalmente il deficit e il debito", ha detto la presidente degli industriali durante la registrazione della puntata odierna di "Che tempo che fa" di Fabio Fazio. "E poi - ha aggiunto - sarebbe in un momento in cui giustamente dobbiamo combattere fortemente l'evasione fiscale e l'illegalità. La logica del condono dà un messaggio assolutamente sbagliato: è una cosa che in un certo senso premia i furbi e noi abbiamo bisogno invece che tutti paghino le tasse e rispettino le regole. Quindi - ha concluso Marcegaglia - non credo che questa sia la scelta giusta". SCETTICA  LA LEGA Norma contestata, norma rischiosa. Il condono divide la maggioranza, oggi è Umberto Bossi a manifestare il suo scetticismo. E nella fase delicata di un Governo che avanza sul filo, resta una carta da giocare, ma non subito. Difficile quindi che rientri nel Dl sviluppo, ennesimo banco di prova, specie con una norma che alimenta i malpancismi, nella maggioranza e dentro il Pdl. Se mai si creassero le condizioni, c'è una sola finestra: quella - spiega un ministro - "di un emendamento al Ddl di conversione del decreto sviluppo". Questa, almeno, è la speranza di chi nel partito spinge per il condono, e che non vede nella frenata di Bossi uno "stop definitivo. Quando vuole, chiude sul serio". Speranza cui danno voce oggi Fabrizio Cicchitto e Massimo Corsaro: "La vera etica è salvare il Paese" dice il capogruppo Pdl alla Camera, che a Tremonti chiede di rispondere su come "abbattere la massa del debito e trovare le risorse per finanziare la crescita per ridurre la pressione fiscale". E sull'etica batte anche il vice, Corsaro, "perché gran parte del debito è imputabile all'evasione, e noi in questo momento ci rivolgiamo a chi di questo buco è stato responsabile". Berlusconi? "Credo la nostra proposta possa essere in linea con il suo pensiero". Il Cavaliere tiene infatti la carta sul tavolo. Ma dovrà giocare una nuova partita con Tremonti, contrario ad una misura 'incentivo' all'evasione; fare i conti con Bossi, che domani affronterà il tema proprio con il ministro dell'Economia in un nuovo faccia a faccia a via Bellerio; e con i frondisti del partito, che nel chiedere un cambio di passo di ampio respiro - finanche un passo indietro del Cavaliere - partono dai singoli provvedimenti. Il condono, diceva oggi Roberto Formigoni, "non è la scelta giusta".