Tremonti: spread spagnolo migliore? Forse per il voto

I conti pubblici italiani "sono in sicurezza" e, grazie al pareggio di bilancio, lo sono anche "con una crescita zero" dell'economia. L'Italia è così "sulla strada giusta e necessaria: quella dell'avanzo primario per ridurre il debito", ed è "forse l'unico Paese la mondo ad averlo". Al termine dei vertici Eurogruppo-Ecofin che chiedono nuove misure a una Grecia che ancora stenta a riprendere il controllo dei conti, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti difende le scelte del governo, "che ha fatto le cose giuste nei tempi giusti", e rileva come "questo sia stato riconosciuto" dalle istituzioni europee. Tremonti sottolinea anche gli sviluppi della crisi che oramai "ha epicentro in Europa e si estende anche alle banche" nel mondo e in Europa, come dimostra il caso Dexia. Una situazione che tocca marginalmente le banche italiane, poco esposte verso Atene, e che soffrono degli effetti collaterali al pari delle colleghe europee ma senza un particolare gap negativo in più, come hanno precisato anche diversi esponenti di primo piano, fra cui Mussari e Ghizzoni. "La disoccupazione è sotto la media Ue", aggiunge Tremonti, e l'Europa considera il nostro sistema pensionistico "solido e stabile". Il ministro dell'Economia comunque, a chi gli fa notare come dopotutto sull'Italia resti la sfiducia dei mercati e l'occhio delle istituzioni europee, confessa che "preferirebbe non avere un avanzo primario e magari avere anche il deficit, ma con un debito più piccolo". Per l'Italia "avere un avanzo primario è necessario", rileva, e di certo "sarebbe bene avere un pil che cresce e basso debito". "Il Paese è sotto attacco della speculazione" spiega Tremonti "perché abbiamo un debito enorme" e non siamo più i soli nel mondo ad averlo così alto; da qui la strada obbligata è quella della riduzione attraverso l'avanzo primario. Il caso Spagna scoppia quando parla degli spread Bot-Bund e rileva che l'andamento è schizzato sui massimi "per diversi fattori". Cita il caso della Spagna, "senza fare riferimento all'Italia" precisa, dove il calo dello spread "dipende anche dall'annuncio di nuove elezioni che di per sè è una prospettiva di cambiamento e quindi un'apertura al futuro", mentre ad esempio il balzo di quelli della Francia è "avvenuto per altri motivi". Poi, su questo argomento, tiene a precisare ulteriormente: "Non stavo parlando di politica interna - dice - Ogni riferimento all'Italia è di conseguenza totalmente infondato e strumentale. Ogni Paese ha la sua particolare situazione. L'Italia ha appena fatto il pareggio di bilancio e sta facendo la legge di stabilità. Ogni riferimento alla politica interna italiana è di conseguenza totalmente infondato e strumentale". Il ministro torna sugli eurobond, tema a lui caro. Ma "se li vogliamo dobbiamo avere un livello maggiore di governance" nell'Ue. "La discussione fra ministri e anche in politica, ad esempio nel partito popolare, è che serve una governance più forte, un'architettura istituzionale più forte". "Certo occorre modificare il trattato" spiega. "Con maggiore disciplina, controlli e sanzioni in contropartita ci può essere consolidamento fiscale", ha detto.