Lo spesometro slitta al 1°luglio

Slittadunque al 1° luglio la rilevazione dei dati per la comunicazione al Fisco per tutte le operazioni sopra quella soglia. Lo ha deciso il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, con un provvedimento riguardante appunto l'obbligo di acquisire i dati delle operazioni rilevanti ai fini Iva che riguardano i consumatori finali. «In vista dei necessari adeguamenti, anche di tipo tecnologico, connessi all'adempimento, gli esercenti avranno due mesi di tempo in più - ha spiegato in una nota l'Agenzia delle Entrate - per rilevare i dati relativi agli acquisti di beni e servizi che oltrepassano la soglia dei 3.600 euro, Iva inclusa, per i quali non è prevista l'emissione di fattura». Il nuovo strumento era stato fortemente contestato, soprattutto dai Commercialisti. Più volte avevano sottolineato infatti che la necessità di mostrare il codice fiscale, e dunque quella di essere identificati, per qualsiasi acquisto oltre i 3.600 euro è «una invasione della privacy del cittadino comune generalizzata», come rilevato dal presidente del Consiglio nazionale Claudio Siciliotti. La categoria aveva parlato di «Stato di polizia fiscale».