I francesi alla conquista di Parmalat

.A confermarlo ieri è stato lo stesso istituto dopo l'anticipazione dell'amministratore delegato Corrado Passera che ha detto di essere al lavoro su una lista di nomi per salvaguardare l'italianità dell'azienda. Intesa ha il 2,15% del capitale sociale. La nota del gruppo ha scatenato un vero e proprio rastrellamento di azioni Parmalat. È da giorni che Piazza Affari specula sulla battaglia per il controllo del gruppo alimentare e sull'idea che la lista di Intesa Sanpaolo guidata dall'ad Enrico Bondi possa anche catalizzare il voto di altri azionisti a partire da Mediobanca. A Bondi, artefice della ricostruzione dopo il crac del 2003, potrebbe anche essere affidata la presidenza nell'eventuale nuovo mandato. Vanno invece avanti per la loro strada i fondi italiani riuniti in Assogestioni, che per statuto possono presentarsi solo insieme ad altri investitori istituzionali. La lista dell'associazione, che non può che essere di minoranza (ossia con pochi nomi che affiancheranno, se eletti in assemblea, i candidati nominati dalla lista di maggioranza) sarà presentata entro il termine delle 18 di stasera. La strategia messa in campo da Intesa ha spiazzato i fondi Skagen, Mackenzie e Zenit che hanno in mano il 15,3% del gruppo di Collecchio e vorrebbero raccogliere in assemblea voti pari a oltre il 20% del capitale. Tali fondi puntano a mettere Massimo Rossi come vice presidente e amministratore delegato e Rainer Masera come presidente. All'assemblea del 14 aprile quindi si arriverà alla conta dei voti. Ieri anche Lactalis ha annunciato che presenterà una propria lista di candidati per il consiglio di amministrazione del gruppo di Collecchio. La società francese, uno dei più grandi operatori mondiali nel settore lattiero-caseario, ha l'11,42% di Parmalat. La quota, nel dettaglio, è composta da una partecipazione diretta pari al 7,28% e da un contratto di equity swap che ha ad oggetto una partecipazione potenziale fino al 7% del capitale sociale di Parmalat. In una nota Lactalis spiega che «intende perseguire lo sviluppo di un progetto industriale di lungo periodo e, nel rispetto degli azionisti e degli stakeholders, ambisce a diventare azionista industriale di riferimento di Parmalat, preservandone l'integrità e valorizzandone competenze e risorse manageriali». A oggi - sottolinea Lactalis - sono state acquistate azioni ai sensi del contratto di equity swap pari al 4,14%, ma il gruppo potrebbe salire fino al 14,28%. La società francese è già presente in Italia da 14 anni con i marchi Galbani, Locatelli, Invernizzi e Cademartori.