Nessuna pietà per i furbi

Finalmente. Altro che invadenza nella vita privata. Tutte scuse. Chi evade vorrebbe continuare a farlo e basta. Così se le nuove misure di Tremonti serviranno a far cadere nella trappola qualche furbo, siano benedette. Diciamo la verità, chi ha da temere se nel momento di fare una spesa importante si sentirà chiedere il codice fiscale? Chi dovrà stare attento al redditometro? Non certo quanti il proprio reddito lo denunciano, le tasse per scelta o perché non possono farne a meno, le pagano fino all'ultimo centesimo. Anzi, lavoratori dipendenti e pensionati, quei soldi non li vedono proprio, non passano nemmeno per un attimo tra le loro mani. E chi paga si indigna perchè il livello di tassazione ha raggiunto livelli insopportabili, e perché sa che per tanti furbi la questione non si pone: non pagano e basta. Tutti i tartassati sanno bene che se anche gli altri, quelli cioè che conducono una vita da ricchi, ma che per il fisco sono dei poveri, pagassero, tutti noi verseremmo meno. Gli evasori sono ladri perchè rubano agli onesti. Perchè chi compra un gioiello, un bene con un prezzo superiore ai 3 mila euro dovrebbe celare la propria identità? Per rispetto della privacy? Ma siamo seri. Viviamo in un tempo nel quale ogni nostra mossa viene registrata. Quando andiamo in banca o perfino al supermercato ci sono delle telecamere che seguono ogni nostro movimento. Il telepass spia ogni movimento sulle autostrade. E che dire dei telefonini? No, l'ostilità a questo provvedimento ha ben altra ragione. Certo sappiamo tutti che questo da solo non basterà a riportare la legalità fiscale. Ma da qualche parte bisogna pur cominciare. Chi vuole l'anonimato, pagare e sparire, lo fa solo perché ha paura di non potere più fare il furbo. Così chi ha da temere dal redditometro? Chi può ben dimostrare che le spese siano coperte dalle proprie entrate legali e certificate? Sicuramente no. È mai possibile che solo pochissimi denunciano redditi sopra i duecentomila l'anno? E quanti proprietari di barche milionarie risultano indigenti? Chi compra un'auto da 60-80 mila euro può dire di guadagnare solo 10-15 mila l'anno? Oppure a quanti è capitato di dover pagare per intero le rette scolastiche dei figli, mentre altri figurano come nullatenenti anche se viaggiano in auto di lusso? E dovremmo ora essere solidali con questi signori. No, non ci sto. La loro impunità la paga l'intera comunità. Se preso da insana mania spendacciona decidessi di comprarmi un orologio da 5 mila euro, non avrei nulla da temere, se non dal direttore della mia banca, potrei lasciare al negoziante non solo il codice fiscale ma anche l'impronta digitale. Chi non vuole farlo è perché ha qualcosa o molto da nascondere. Scoprirlo non è da stato di polizia, è solo giustizia.