Saranno i giovani a costruire la vera Ue

Nuvolagliecariche di acqua inondano la penisola. Fiumi esondati, strade e campi allagati. Muri che crollano. Colpisce la frase della Cancelliera Merkel «l'area dell'euro si trova in una situazione estremamente seria». La Germania sulla crisi rilancia l'allarme. L'Irlanda, che tempo addietro veniva, additata ad esempio, preoccupa soprattutto per l'impatto negativo su altri paesi quali Spagna e Portogallo. Stiamo entrando in un'altra epoca. Una volta erano le guerre e le rivoluzioni che determinavano violente variazioni sulla vita degli uomini. Oggi è diverso. Non guasti causati da bombardamenti, con rovine e lutti. Declino economico di stati sovrani e impoverimento dei loro cittadini. Avevamo economie definite del terzo mondo che ora ci stanno conquistando. Quella occidentale appare un nobile decaduto che vive con stenti nel palazzo patrizio. L'Europa cos'è? Un'entità geografica. Ma dal punto di vista politico? Ha una moneta unica, non ha armonizzazioni fiscali, ha alti debiti pubblici e, salvo l'Italia, poco risparmio famigliare. Seguita a piovere. Sembrava che il sole, sia pure pallido si fosse affacciato. Invece stiamo ancora sotto l'acqua. Perché l'Europa divenga una unica unità occorreranno molti anni. Saranno i giovani di oggi, i tanto vituperati bamboccioni che dovranno costruire una unica entità. Parlando una sola lingua e avendo un ideale di patria europea. Noi adulti rimbocchiamoci le maniche. Stimolo e fiducia ai giovani. La vita si è allungata e l'adulto deve ricordare che la responsabilità è governare per gli altri il futuro con minori sprechi soprattutto linguistici.