Pazzi per il mattone

Soffrono ma resistono. Gli italiani nonostante la crisi continuano a considerare il risparmio una virtù. E quando riescono a mettere da parte il tesoretto non esitano a investire nel loro più grande amore: il mattone. La conferma arriva dalla consueta indagine condotta dall'Acri, l'associazione delle Casse di risparmio guidata da Giovanni Guzzetti, in collaborazione con Ipsos presentata ieri in previsione della Giornata Mondiale del Risparmio che si celebra oggi a Roma. La ricerca sottolinea come rispetto al 2009 sia rimasta stabile la percentuale di famiglie che sono riuscite a risparmiare (36%) così come la forte propensione al risparmio: il 41% degli italiani non riesce a vivere tranquillo senza mettere da parte qualcosa e il 46% lo fa solo se ciò non provoca troppe rinunce. A livello geografico le «formiche» si trovano soprattutto nel Nord est (45%) e nel Nord Ovest (41 per cento), mentre sono sotto la media nazionale il Sud (30%) e il Centro (32%). Dai dati emerge anche la fetta di quelli che non riescono a tenere testa alla crisi. Così se 37% degli italiani vive in una situazione di equilibrio, ossia non accumula ma neppure ricorre a prestiti il 26% si trova in «saldo negativo», soprattutto al Sud dove raggiungono quota 34%. Secondo l'Acri si delineano dunque sei tendenze di famiglie rispetto al risparmio: con trend positivo di risparmio (23 per cento), in risalita (5 per cento), famiglie che galleggiano (23 per cento), con trend in discesa (10 per cento), in crisi moderata (11 per cento) e in crisi grave (21 per cento). In aumento rispetto allo scorso anno le famiglie che «galleggiano», ovvero che spendono tutto senza fare debiti. La capacità di mettere soldi da parte si riscontra in particolare tra imprenditori, dirigenti e liberi professionisti, mentre gli operai appartengono per di più al gruppo in crisi grave di risparmio o a quelli che «galleggiano». Chi risparmia ovviamente cerca anche di far fruttare il gruzzolo. Ma dal momento che vivono una fase di «attendismo prudente e preoccupato» aumenta fra gli italiani la preferenza per la liquidità, dal 60% del 2008 al 68% nel 2010; rimane invece costante, al 9% il numero di chi investe la maggior parte dei risparmi. Ed è qui che i risparmiatori non si sono fatti abbindolare dalla finanza speculativa. L'investimento ideale si conferma il «mattone» (54%) e costanti sono anche le indicazioni per gli strumenti finanziari considerati più sicuri (23%) e per quelli più speculativi (5%). Rispetto al 2009, quest'anno chi ha veramente risparmiato ha preferito gli immobili (dal 52 al 58%) e gli strumenti finanziari più rischiosi (dall'8 al 16%)