Unicredit sceglie il dg Ma a piazza Cordusio ne arrivano due

L'addel gruppo Unicredit, Federico Ghizzoni, ha faticato non poco per trovare la quadra sugli uomini che lo affiancheranno nella gestione della banca. L'uscita dell'ex ad Alessandro Profumo avvenuta in maniera traumatica aveva lasciato aperta la questione della successione. Il pressing della Banca d'Italia ha risolto in poco tempo la scelta dell'ad. Non così veloce l'affidamento dell'incarico per il nuovo direttore generale. Ma la quadra sembra essere stata trovata. In Piazza Cordusio dovrebbero infatti arrivare non uno ma ben due dirigenti. Che si dividerebbero le deleghe. Così Roberto Nicastro dovrebbe curare la direzione per il retail e le Pmi mentre Sergio Ermotti avrebbe quella del corporate e investment banking. Infine non mancherà anche il direttore operativo, Paolo Fiorentino. Un'ipotesi non confermata da Ghizzoni: «Dopo tante ipotesi fatte non parlo. Parlo quando sarà finita», ha detto al termine di una giornata che lo ha visto impegnato prima in Bankitalia, poi dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, quindi, nel pomeriggio di ieri, in una serie di incontri nella sede romana del gruppo, dove ha visto anche l'ambasciatore libico in Italia, Hafed Gaddur. A due settimane dalla sua nomina, Ghizzoni ha fatto a Nicastro e a Ermotti una proposta che se accolta permetterà di confermare l'intera squadra dei vice a.d, scongiurando il rischio di altre uscite traumatiche dopo quella di Profumo. Il problema sussurrano i banchieri era dunque solo l'ex ad. Uscito lui tutto sembra avviato verso la normalità. L'idea della doppia direzione generale, che dovrà essere approvata dal Cda nella seconda metà della prossima settimana, ricorda per molti versi quella in Intesa Sanpaolo (dove Marco Morelli segue la Banca dei Territori e Gaetano Micchichè la divisione corporate e investment banking) e distribuisce su più soggetti competenze difficili da concentrare su una sola persona. Proprio la complessità e le dimensioni del gruppo di Piazza Cordusio avrebbero convinto anche Bankitalia, fin dall'inizio attenta a una definizione chiara delle deleghe e dei poteri e alla necessità di una guida unitaria in capo all'amministratore delegato. Con la Vigilanza non sarebbero in programma, a questo punto, altri incontri e ieri Ghizzoni, dopo il confronto a Washington nel fine settimana col governatore Mario Draghi, si è recato in via Nazionale per un incontro tecnico, programmato prima del suo arrivo al vertice di Unicredit, nell'ambito dell'attività della Banca d'Italia nel sistema di vigilanza europeo (Cebs), che si traduce in riunioni periodiche con i gruppi bancari cross-border, quelli cioè più importanti e presenti in più paesi. Oltre a Gaddur, Ghizzoni ha incontrato Arrigo Sadun, responsabile per l'Italia al Fmi, e Massimo Sarmi, a.d di Poste italiane: la cessione di Mcc da Unicredit a Poste e alle Bcc va avanti - ha dichiarato Sarmi - anche con l'arrivo del nuovo amministratore delegato.