I dati sulla crisi Usa affossano le Borse A Piazza Affari giù i bancari e Autogrill

Pocoprima dell'apertura di Wall Street, è infatti arrivata la doccia fredda: le richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono salite la scorsa settimana di 12.000 unità a quota 500.000, sopra le attese del mercato. Da quel momento l'avversione al rischio ha iniziato a farla da padrona con vendite su tutti i principali listini. Quando poi, un'ora e mezza dopo, è uscito il dato dell'indice della Fed di Philadelphia, che si è attestato in agosto a -7,7 contro il 5,1 di luglio, il livello più basso dall'agosto 2009 e anche esso sotto le attese, i listini si sono definitivamente tinti di rosso. A Milano il Ftse Mib chiude in calo del 2,05% a 20.115,69 punti, recuperando leggermente dal minimo di seduta a 20.061,18. Il Ftse All-Share cede invece l'1,92% a 20.637,06. Le perdite di Piazza Affari la collocano seconda dopo quelle di Parigi che cede il 2,07% a 3.572,4 punti. Nè va tanto meglio alle altre grandi piazze finanziarie europee con Londra in calo dell'1,73% a 5.211,29 e Francoforte dell'1,8% a 6.075,13. Sul listino milanese, dove i volumi sono in ripresa, si evidenzia il calo dei bancari e di Autogrill. A Piazza Affari gli scambi, a 2,2 miliardi, sono infatti i più alti della settimana. Il calo maggiore è quello di Autogrill che perde il 3,52% a 9,18 euro. Ma anche un altro grande gruppo particolarmente esposto al mercato Usa, Luxottica,lascia sul terreno il 3,13% a 18,5 euro.