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Caltagirone sale ancora in Acea Domani l'assemblea dei soci

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Nell'imminenzadell'assemblea degli azionisti che si tiene domani nella Capitale l'ingegnere ha aumentato la sua quota azionaria nell'azienda energetica. Il costruttore, recentemente salito sopra il 10% e diventato secondo azionista dopo il Comune di Roma ha ulteriormente incrementato la sua quota lo scorso 20 aprile, portandola al 10,283% (era salito al 10,058% cinque giorni prima). La partecipazione è interamente in indiretta proprietà, detenuta attraverso le società Viafin (1,526%), Soficos (2,019%), Viapar (2,841%) e Fincal (3,897%). Caltagirone si presenta domani, dunque, di fronte ai soci con l'intenzione di essere considerato l'interlocutore industriale del Campidoglio dopo che francesi della Suez-GdF hanno ridimensionato la loro mire. L'arrivo del sindaco Gianni Alemanno ha, infatti, rimesso in discussione il ruolo dei transalpini che, con la precedente amministrazione guidata da Walter Veltroni, avevano impostato un piano per assumere un ruolo preminente nel mercato energetico della Capitale. Gli accordi sottostanti sono stati rimessi in discussione e, sebbene si stia ancora lavorando a un tentativo di conciliazione, la via tracciata per arrivare a una soluzione porta a Parigi e a Ginevra, città nelle quali si dovrebbe decidere l'arbitrato internazionale. Scarse per ora le possibilità che si tenga un cda straordinario, che al massimo si dovrebbe svolgere oggi, per portare una soluzione di compromesso all'assemblea di domani. Mentre è più probabile che un incontro straordinario sul caso della presenza francese sia messo in calendario la prossima settimana. La volontà del presidente di Acea, Giancarlo Cremonesi, espressa solo qualche giorno fa è, infatti, quella di trovare una soluzione senza ricorrere agli arbitri internazionali. Significative invece dovrebbero essere le possibilità che i conti trimestrali comincino a orientarsi verso un parziale miglioramento. L'azienda energetica ha chiuso il 2009 con un rosso pesante pari a 52 milioni di euro, a seguito anche di una pulizia di bilancio chem nel 2010 dovrebbe portare effetti positivi sul conto economico. Insomma archiviato l'anno orribile l'utility ha tutte le carte in regola per rimettere il tratto di penna nero sulla semestrale e sul consuntivo del 2010. Fil.Cal.

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