Scudo fiscale, al via i rientri

Il governo conta di portare in cassa tra i 3 e i 4,5 miliardi. Per il ministro dell'Economia Giulio Tremonti l'operazione dello scudo fiscale che parte oggi, potrebbe essere una vera boccata d'ossigeno per il bilancio pubblico dopo che i risultati dell'autotassazione non si sono rivelati soddisfacenti. L'operazione di regolarizzazione delle attività finanziarie e patrimoniali detenute in modo illegale fuori dai confini nazionali si concluderà il 15 aprile 2010.  Ieri l'Agenzia delle Entrate ha diramato il modulo per la dichiarazione riservata, ovvero quello che bisogna utilizzare per l'adesione, mentre per la circolare attuativa con la spiegazione dei dettagli e delle procedure, bisognerà attendere ancora. Dal modulo si evince che il pagamento dell'imposta sarà un forfait del 50% sul rendimento presunto delle attività rimpatriate o regolarizzate. Il rendimento si presume maturato nella misura del 2% annuo per i cinque anni precedenti l'operazione di emersione. Nel modulo non è prevista alcuna casella che consenta di indicare un periodo inferiore di deposito illegale all'estero dei capitali. In sostanza, quindi, l'imposta straordinaria è pari al 5% del valore delle attività indicate nella dichiarazione riservata. I primi giorni saranno caratterizzati da una partenza morbida, con i soggetti interessati attenti a studiare le norme e a valutare la convenienza ad aderire. Il modello, che viene reso disponibile sul sito internet delle Entrate, dovrà essere presentato - spiega ancora l'Agenzia - dalle persone fisiche, dagli enti non commerciali e dalle società semplici all'intermediario che riceve in deposito le somme e le altre attività finanziarie, o che è incaricato della regolarizzazione. Nella dichiarazione riservata dovranno essere riportati i dati del dichiarante e del suo rappresentante, i dati dell'intermediario finanziario e l'attestazione di avvenuta presentazione del modello. Tra gli intermediari ci sono le banche italiane, le società di intermediazione mobiliare e di gestione del risparmio, le società fiduciarie, gli agenti di cambio iscritti nel ruolo unico e le Poste. Dovranno essere specificate nel dettaglio le attività rimpatriate o regolarizzate di qualsiasi natura: denaro, gioielli, opere d'arte, yacht, altre attività finanziarie, immobili e diritti immobiliari, ecc. Lo scudo, in ogni caso, non «difenderà» in alcun modo i contribuenti nei confronti dei quali sia pendente, alla data dell'entrata in vigore del decreto, un procedimento per esportazione illegale di capitali. Intanto si fanno stime sull'effettiva portata del provvedimento: secondo una ricerca elaborata dallo studio Bernoni Professionisti Associati di Milano, le somme che verranno sanate a livello nazionale saranno prevedibilmente comprese tra i 60 e i 90 miliardi di euro. Una cifra in grado di produrre entrate fiscali tra i 3 e i 4,5 miliardi. Ben il 60% del gettito fiscale transiterebbe dalla Lombardia. Segue, a grande distanza, il Lazio, per cui è previsto un rientro di capitali tra i 3,2 e i 4,8 miliardi, con un gettito fiscale variabile tra i 160 e 238 milioni. Come avvenuto già con i precedenti scudi, nel 2001 e nel 2003, tra i Paesi di provenienza di capitali spiccheranno, secondo la ricerca, Svizzera, Germania e Lussemburgo.