Draghi: «La crisi dei mutui costerà altri 350 miliardi»

A fronte di queste perdite è stato raccolto capitale per 350 miliardi di dollari. Ma per sostenere il sistema - ha spiegato Draghi - ne serviranno almeno altri 350. E non tutte le banche saranno in grado di raggiungere questo obiettivo. Il governatore di Bankitalia, dunque, ha confermato le preoccupazioni espresse dai ministri finanziari europei, riuniti a Nizza per cercare una via di uscita dal momento di crisi che sta vivendo l'economia europea. In gran parte proprio per l'impatto delle turbolenze sui mercati finanziari. «La situazione economica non è facile, la crescita e debole e la crisi finanziaria non è ancora finita», ha affermato il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, che però non vuol sentire parlare di recessione, escludendo anche l'ipotesi di un piano di rilancio dell'economia euroopea sulle orme di quanto deciso di recente dalle autorità Usa. Piuttosto - ha detto Juncker insieme al presidente della Bce, Jean-Claude Trichet - serve moderazione salariale per non innescare pericolose spirali inflazionistiche. E gli Stati membri - è stato l'impegno preso dai ministri di Eurolandia - in questa fase possono utilizzare i cosiddetti stabilizzatori automatici, ricorrendo ai surplus di bilancio accumulati per fronteggiare il rallentamento dell'economia. Intanto, sono arrivate aperture sulla proposta del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, di trasformare la Banca europea degli investimenti (Bei) in un fondo sovrano, per finanziare opere pubbliche che rilancino l'economia del Vecchio Continente. «È una proposta che non va rigettata», ha commentato Juncker.