Prezzi, carne alle stelle

E così Mister Prezzi, Antonio Lirosi, si prepara a correre ai ripari. «Dall'inizio dell'anno abbiamo registrato la presenza di condizioni favorevoli per un raffreddamento dei prezzi di pollo e tacchino. Infatti abbiamo rilevato una diminuzione dei prezzi sia dal lato della produzione che dell'ingrosso». Secondo le associazioni dei produttori degli agricoltori e della distribuzione, «questo settore - ha aggiunto Lirosi - nel 2007 avrebbe risentito dell'onda lunga della crisi aviaria e del caro grano, che ha avuto degli effetti negativi sul costo dei mangimi». In ogni caso, ha aggiunto il garante, «nell'ambito alimentare l'Italia ha evidenziato, per quanto riguarda nello specifico il caro grano, un andamento migliore di Germania e Spagna, che ci consente di stare ancora sotto la media Ue come indice dell'inflazione, anche se solo dello 0,1%». La nuova convocazione del tavolo della filiera zootecnica, ha reso noto Lirosi, è stata fissata per metà marzo prossimo. «I prezzi cominciano a calare, ma è bene ricordare che fenomeni di questo tipo non generano mai immediatamente risposte positive sui consumi», ha osservato il ministro per le Politiche Agricole, Paolo De Castro, a margine dei lavori del tavolo della filiera zootecnica. Questo ritardo nella flessione dei prezzi, ha aggiunto il ministro, «è un problema che purtroppo si verifica spesso, non solo nei prodotti alimentari ma anche ad esempio nel petrolio». Per monitorare l'andamento dei prezzi, ha aggiunto De Castro, «ricordo che sono stati realizzati 67 punti di controllo». In questo momento, ha ricordato ancora il ministro, stiamo lavorando sia con il piano di filiera per le produzioni zootecniche (in particolare suine e bovine), sia su quei fenomeni di inefficienze nell'ambito dei quali possiamo rafforzare i due classici anelli deboli. La moltiplicazione dei prezzi dalla produzione al consumo - sottolinea Coldiretti - è divenuta insostenibile in settori come la carne dove, dalla stalla alla tavola, si verificano aumenti dalle oltre cinque volte del coniglio fino a venti volte dal maiale al prosciutto. La carne - continua Coldiretti - rappresenta oggi la prima voce di spesa alimentare degli italiani alla quale viene destinato un quarto del budget per un valore di 106 euro dei 467 spesi in media ogni mese dalle famiglie per l'alimentazione. Ma mentre aumenta la spesa - prosegue la Confederazione - si riduce in media del 3% la quantità di carne presente sulle tavole e sono a rischio di chiusura le stalle italiane.