Il fisco fa il pieno di incassi anche a gennaio

Nel primo mese dell'anno il gettito è cresciuto dell'8,5% e ha superato quota 30 miliardi di euro. Un incremento a due cifre (+13,7%)è stato registrato per le imposte indirette, per la quali circa la metà delle entrate è costituita dall'Iva. Un segnale che conferma la corsa dell'economia già registrato nel 2006. Ieri però il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, commentando il piano di rientro dei debiti nel settore sanità del Molise, è tornato a porre l'accento invece sulla spesa: «L'unico modo per reperire risorse - ha detto - è risparmiare là dove si spendeva male e per fare questo bisogna che la collaborazione tra ministeri e Regioni funzioni». Insomma anche se le entrate crescono il ministro non è ancora sazio. E punta a tagliare ancora le prestazioni agli italiani. Eppure il boom c'è e consentirebbe da subito almeno un taglio delle imposte. Cosa che per ora non è nei piani di via XX settembre nelle cui casse, a gennaio, sono entrati 30.054 milioni di euro, in crescita dell'8,5% rispetto al 2006. Le entrate da imposte indirette hanno segnato un'impennata a due cifre (+13,7% a quota 10,8 miliardi). Le imposte dirette hanno portato invece nel primo mese dell'anno entrate per 19,2 miliardi, il 5,8% in più rispetto al corrispondente mese del 2006. Tra le singole imposte, il gettito Ires raddoppia ma registrano il segno più quasi tutte le voci: dall'Irpef all'Iva, dal bollo alle imposte ipotecarie e catastali. Anche una curiosità: a gennaio sono aumentati del 650% i proventi delle attività di gioco. Corrono anche le tasse locali: l'Irap fa la parte del leone (+9,7% a 1,123 miliardi di euro) ma crescono anche le addizionali comunali e regionali sull'Irpef. A conti fatti il conto delle tasse locali registra nel primo mese dell'anno un aumento di gettito del 9,2%. Bene anche i controlli: gli incassi da ruoli crescono del 43,1%. L'andamento delle entrate è positivo ormai da mesi, tanto che il presidente dell'Isae, Alberto Majocchi ieri ha rilevato come i 10 miliardi di euro di entrate aggiuntive considerate strutturali sono una stima «abbastanza prudenziale». Ecofin. Ieri il consiglio dei ministri Ue ha dato il via libera a due attesissime direttive: quella che rivede le norme su fusioni e acquisizioni transfrontaliere, riscrivendo i poteri delle autorità di vigilanza, e quella che liberalizza i servizi di pagamento, prevedendo in particolare l'ingresso nel mercato di nuove istituzioni di pagamento, come i supermercati o gli operatori i telefonia mobile. In futuro il cittadino europeo che dovrà chiedere un prestito oppure effettuare il pagamento di una bolletta avrà molte più possibilità. Questo perché - oltre ad andare in banca, all'ufficio postale o presso i tradizionali istituti finanziari - potrà rivolgersi anche al supermercato di fiducia piuttosto che al proprio operatore di telefonia mobile. La seconda novità fissa le condizioni e strumenti di pagamento uguali in tutta Europa. Dunque, saranno introdotte in tutti i Paesi carte di credito e bancomat con chip e codice personale che permetteranno di spendere ovunque nell'Ue senza ostacoli. Inoltre, non costituirà più un problema effettuare un bonifico da un Paese all'altro come qualsiasi altro tipo di pagamento, bollette della luce o del gas comprese. economia@iltempo.it