Statali, scoppia il caos sui trasferimenti

Ad innescare la miccia un'intervista rilasciata dal ministro della Funzione Pubblica Luigi Nicolais al «Corriere della Sera» dove, affrontando il tema della mobilità, il titolare di Palazzo Vidoni affermava che «non è vero che è solo volontaria. In caso di riorganizzazione dell'amministrazione verrà fatta secondo criteri stabiliti sì nella contrattazione, ma automaticamente, senza bisogno di chiedere il permesso a nessuno». Tanto è bastato per far scattare l'allarme fra le organizzazioni sindacali. Immediata la reazione della Cgil. «Apprendo dalla stampa - ha detto infatti Carlo Podda, segretario generale della Fp-Cgil - che la vera innovazione contenuta nell'accordo sottoscritto tra le organizzazioni sindacali ed il governo sulla riorganizzazione del lavoro pubblico sarebbe quella in base alla quale decisioni inerenti i lavoratori saranno assunte anche senza l'ok dei sindacati e che l'accordo prevederebbe inoltre la creazione di fantomatiche commissioni miste tra le amministrazioni, i sindacati e i cittadini. Queste affermazioni attribuite al governo, se fossero vere, sarebbero estremamente gravi. Spero di aver capito male - ha concluso - Se queste intenzioni fossero confermate, ciò comporterebbe, oltre che la bocciatura dell'intesa, il ritiro della firma dalla stessa e l'avvio di un conflitto disastroso per le riforme e la riorganizzazione delle funzioni pubbliche». A rassicurare i sindacati e a cercare di chiudere il «caso mobilità», nel pomeriggio, è arrivata la precisazione dello stesso Nicolais. «La mobilità dei dipendenti pubblici sarà concordata con i sindacati attraverso i contratti - ha sostenuto il ministro - I criteri e le modalità saranno oggetto di contrattazione collettiva. La mobilità, in ogni caso, potrà essere, dove se ne presenti la necessità, conseguenza di processi di riorganizzazione o di trasferimento di competenze da una amministrazione ad un'altra». I criteri e le modalità - ha detto ancora Nicolais - «saranno oggetto di contrattazione collettiva. Una volta definiti tali criteri e modalità applicative della mobilità, è chiaro poi che l'applicazione concreta sarà un atto gestionale». Pronti a mettere la mano sul fuoco, sulla correttezza di Nicolais, si sono subito dopo detti i segretari generali di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, ieri ad Hammamet per a commemorazione di Bettino Craxi. «Il ministro Nicolais - ha affermato infatti il leader della Cisl - è un galantuomo e ha confermato tutto il valore della contrattazione che solo confusionari o mestatori possono mettere in discussione». Cui ha fatto eco Angeletti: «sono d'accordo cone parole di Bonanni». Sempre commentando il memorandum d'intesa siglato con i sindacati, il ministro ha poi aperto uno spiraglio importante per i precari della pubblica amministrazione. Quest'anno, ha assicurato infatti Nicolais, «nelle amministrazioni centrali» saranno regolarizzati «circa 9 mila» precari, fra quelli «che hanno già fatto il concorso e lavorano da almeno 3 anni».