I sindacati chiedono di allargare i controlli

Ma il verbale di accertamento, che richiedeva l'assunzione di 3.200 lavoratori, per avere valore definitivo deve ancora passare il vaglio di possibili intese amministrative o decisioni giudiziarie. Così il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, e il sottosegretario, Rosa Rinaldi, tornano con un comunicato ufficiale sulla vicenda dei call center di Atesia. E, pur senza entrare nei dettagli del caso sostengono che gli ispettori hanno agito correttamente. Hanno tra l'altro applicato la circolare, fortemente voluta dallo stesso ministro Damiano, con la quale si indicano i criteri per individuare le tipologie di lavoro che richiedono un'assunzione a tempo indeterminato. Il ministro e il sottosegretario, nella nota, non fanno riferimento al numero delle assunzioni richieste. Anche perchè - come si legge - il verbale di accertamento «acquista un valore definitivo solo a seguito dell'esperimento dei rimedi amministrativi e giudiziari previsti». Come dire, il risultato finale potrebbe dipendere anche da un accordo trovato tra le parti oltre che da decisioni che potrebbero essere prese dalle autorità giudiziarie competenti. L'attività ispettiva del Ministero del Lavoro deve estendersi dal campo dei call center anche a tutti quei settori «dove i troppi contratti a progetto potrebbero mascherare lavoro subordinato». È la richiesta che Fulvio Fammoni della Cgil: «L'intera vicenda - si legge - così come le recenti ispezioni mirate tra gli operatori del commercio e del turismo dimostrano quanto importante sia l'opera che gli ispettori svolgono, rappresentando una risorsa per il sistema fiscale e previdenziale, oltre che per i lavoratori». Per il segretario confederale dell'Ugl, Nazzareno Mollicone «il discorso da affrontare è però ben più ampio e non riguarda soltanto il caso specifico», perchè «il vero nodo da affrontare è quello dell'eccessivo impiego di forme contrattuali precarie».