Enel, a giorni la sentenza del Tar sulla centrale

È stato infatti discusso ieri il ricorso proposto dall'Enel per chiedere l'annullamento di due delibere della Giunta regionale del Lazio. Quella con la quale il 10 febbraio scorso fu disposta la sospensione dei lavori di realizzazione delle opere a mare e quella con la quale il successivo 3 aprile, prendendo atto dei risultati del procedimento istruttorio tecnico avviato dagli uffici regionali competenti, fu negata l'autorizzazione all'escavo per la realizzazione delle banchine destinate agli accosti dell'Enel. Dopo la discussione di ieri, i giudici della I sezione Ter del Tribunale amministrativo regionale del Lazio hanno trattenuto in decisione il ricorso ed emetteranno all'inizio della prossima settimana la loro sentenza. Da una parte c'è la decisione del 10 febbraio scorso, con la quale la Regione Lazio bloccò le opere a mare necessarie per effettuare la riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Torre Valdaliga Nord, sottolineando l'assenza della Via (valutazione di impatto ambientale) per la realizzazione della diga a mare, necessaria per l'attracco delle navi carbonifere anche in condizioni meteomarine avverse. Dall'altra parte, la società elettrica contesta la successiva decisione del 3 aprile scorso con la quale la stessa giunta regionale del Lazio, prendendo atto dei risultati del procedimento istruttorio tecnico avviato dagli uffici regionali competenti, negò l'autorizzazione all'escavo per la realizzazione delle banchine destinate agli accosti dell'Enel. Nel corso dell'udienza di ieri, i legali della Regione Lazio, Gennaro Terracciano e Luca Di Raimondo, hanno ribadito la tesi dell'ente, sostenendo che «l'Enel - hanno detto - è in possesso di una autorizzazione ministeriale per un escavo di massimo 1.227 mila metri cubi per opere a mare, e non fino ai 3 milioni di metri cubi che ritengono di voler fare». I legali dell'Enel, Giuseppe De Vergottini e Cesare Caturani, hanno sostenuto invece che «l'arrivo ai 3 milioni di metri cubi non si porrebbe al di fuori dell'autorizzazione ministeriale data, inserendosi invece in una ulteriore autorizzazione data alla società Compagnia Porto di Civitavecchia, alla quale l'Enel è legata, che ha ottenuto una positiva Via per un escavo complessivo di 4 milioni e mezzo di metri cubi per la costruzione della darsena Grandi Masse», che rappresenta un ampliamento del porto stesso.