difende la nuova darsena

La Regione Lazio verifichi pure l'iter procedurale delle due opere infrastrutturali, ma si renderà conto che abbiamo ottenuto due Via distinte». Ad affermarlo è il commissario straordinario dell'Autorità portuale di Civitavecchia, Giovanni Moscherini. «La valutazione d'impatto ambientale relativa alla darsena energetico petroli e grandi masse che deve realizzare la compagnia porto di Civitavecchia, costituita dal Gruppo Gavio, dall'Enel e da Sensi - precisa Moscherini - risale al 1998-99 quando di carbone non si parlava ancora. Questo molo a nord dello scalo, lungo un chilometro e mezzo, nacque allora come alternativa alla torre petrolifera a largo di Civitavecchia. Ma il ministero dell'Ambiente ritenne che l'impatto ambientale era minore con la boa quindi la darsena venne motivata come commerciale oltre che dedicata alla movimentazione di prodotti petroliferi e l'opera venne autorizzata come struttura appaltante dal ministero dell'Ambiente e dal ministero della Infrastrutture e Trasporti per circa 5 milioni di metri cubi di dragaggio». «Poi - aggiunge Moscherini - è uscita la legge 55, il decreto sblocca centrali, che individuava come nuovo soggetto attuativo il Ministero delle Attività produttive e non più il ministero delle Infrastrutture e Trasporti. L'Enel ha presentato il progetto di riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord e la realizzazione del pennello carbonifero a mare. Il Ministero delle Attività Produttive ha concesso le autorizzazioni, il Ministero dell'Ambiente ha rilasciato la Via e l'Autorithy ha concesso le aree demaniali, avviando poi i controlli sulle opere». Poi in merito alla nuova ordinanza della Regione Lazio e alle effettive quantità di dragaggio dei fondali marini autorizzati all'Enel, Moscherini aggiunge: «Enel è stata autorizzata per un dragaggio di 1 milione e 250 mila metri cubi. Il milione e 750 mila metri di dragaggio in più che contesta la Regione - conclude Moscherini - fa parte dei 5 milioni autorizzati alla Compagnia porto Civitavecchia per la realizzazione della darsena energetico grandi masse e del bacino di evoluzione. Quello specchio d'acqua cioè, dove la nave, una volta entrata in porto, esegue le manovre per girarsi prima di attraccare ai moli».