Tute blu e aziende a un passo dall'accordo

Ieri sera, uno degli ostacoli sulla strada dell'accordo, e cioè quello relativo alla parte normativa del contratto, è stato rimosso. Le parti hanno infatti trovato sul punto un'intesa di massima. E sentono ormai prossimo l'avvicinarsi alla meta di una percorso estenuante che dura da più mesi e che si stava acuendo negli ultimi giorni con i ripetuti blocchi stradali dei lavoratori. Superato lo scoglio delle norme ora l'ultimo punto da definire, quello più spinoso, è la parte economica. Ma anche in questo caso l'ottimismo è d'obbligo dopo che il direttore generale della Federmeccanica, Roberto Santarelli ha detto che alla ripresa dei colloqui l'associazione degli industriali avanzerà una nuova proposta più elevata della precedente. E dunque più vicina ai 100 euro considerati limite insuperabile al ribasso da parte dei lavoratori. Il segnale di distensione nella trattativa tra le parti è arrivato ieri sera alla fine della riunione della segreteria unitaria delle organizzazioni i sindacali Fiom, Fim e Uilm. «Sulla parte normativa, quella sul mercato del lavoro e l'apprendistato, è stata raggiunta un'intesa di massima» ha detto il segretario generale della Fim, Giorgio Caprioli. «Le modifiche apportate da Federmeccanica sulla parte normativa - ha spiegato Caprioli parlando all'intera delegazione sindacale presente alle trattative - sono sostanziali e importanti. A questo punto, se riusciremo a raggiungere un'intesa sulla parte salariale, si può fare un accordo su tutto». A sbloccare la trattativa, in particolare, sono state la decisione di rinviare a dopo il contratto la questione legata alle quote di lavoratori precari, e quella di Federmeccanica, l'associazione guidata da Massimo Calearo, di ritirare la proposta sul taglio dei permessi annuali retribuiti. I punti su cui le parti sono d'accordo riguardano, invece, i precari per i quali un'apposita commissione affronterà la questione delle quote di lavoratori non stabili presenti nelle aziende. Se entro il prossimo 31 luglio non sarà trovata un'intesa sulla percentuale di utilizzo dei lavoratori interinali e di quelli a tempo determinato verrà sospesa la sperimentazione sull'orario plurisettimanale. Quest'ultimo invece partirà da subito, ma il sistema potrà essere attuato solo dopo il confronto con le Rsu. Che dunque non verranno scavalcate, come inizialmente aveva chiesto Federmeccanica. Nella trattativa è scomparsa la richiesta dell'organizzazione imprenditoriale di ridurre i permessi annuali retribuiti. La precedente proposta delle imprese prevedeva di toglierne almeno tre in cambio di una maggiorazione salariale. Quanto al tema dell'apprendistato è stata raggiunta un'intesa sul terzo livello, quello degli operai. Il contratto durerà 42 mesi riducibili a 36 a seconda del diploma. Per gli addetti alla catena di montaggio i mesi sarano 24 solo per le attività semplici. Infine le ore di formazione saranno 160 il primo anno, 140 per il secondo di 140 e 120 il terzo. Insomma dopo le proteste, i blocchi, i colpi di fioretto tra le parti insieme alla proposta di mediazione offerta dal governo, il clima dei rapporti tra le aziende e i metalmeccanici sembra essere orinetato al sereno. E l'accordo sulle parte normativa spiana la strada anche al punto più contestato, quello cioè dell'adeguamento in busta paga. Santarelli ha annunciato che Federmeccanica, alla ripresa del tavolo, avanzerà una nuova proposta sulla parte economica che, ha spiegato, «sarà più elevata della nostra ultima proposta». Che era attestata sui 94,5 euro di aumento. «A questo punto - ha concluso Santarelli - siamo disponibili ad andare avanti anche tutta la notte».