di FILIPPO CALERI ENEL stringe i tempi per l'ingresso nel nucleare francese.

Obiettivo: finalizzare nei dettagli l'accordo stipulato a livello politico tra Italia e Francia per consentire la partecipazione della società italiana al progetto per i sei reattori nucleari di nuova tecnologia (i cosiddetti Epr) che i transalpini hanno messo in cantiere. Si tratta solo di un primo passo per consentire all'Enel di entrare nel mercato energetico francese e occupare il 3% della produzione e distribuzione di energia elettrica per compensare l'ingresso della Edf nella società italiana Edison nei mesi scorsi. Il piano prevede di consentire oltre all'acquisto nel corso dei prossimi anni di una quota del 12,5% del progetto Epr, anche la costruzione di due centrali a gas da costruire in siti da identificare, più la possibilità di partecipare alla vendita del 35% della Snet, un operatore che opera prevalentemente nel settore del carbone, in mano allo stato francese. Una quota per la quale la società guidata da Conti ha già messo sul piatto 332 milioni. Questo dato scritto nella lettera di offerta presentata al governo francese che ha indetto la gara per l'assegnazione, e ancora non aperta, è emerso ieri dalla relazione della Corte dei conti sulla gestione finanziaria del gruppo elettrico nel 2004. «Nell'adunanza dell'8 settembre 2005 - si legge nel documento - il consiglio ha espresso il proprio accordo sulla partecipazione alla recentissima procedura di gara per la vendita di detta quota e sulla presentazione di una offerta non vincolante pari ad euro 332 milioni: presentazione avvenuta il successivo 13 settembre. Nell'adunanza del 29 settembre, il cda ha preso atto della prosecuzione delle trattative essendo stata l'enel ammessa alla fase successiva della procedura di gara». Su questo versante, però, le velleità dell'Enel si sono scontrate con i disegni espansionistici del gruppo spagnolo, Gas Natural che durante la procedura di gara ha lanciato un'Opa su Endesa, il produttore di energia iberico, proprietario a sua volta del 65% della Snet. Gas Natural, provocando una certa irritazione nelle autorità di controllo spagnole, ha affermato che, in caso di conclusione positiva dell'offerta su Endesa, avrebbe ceduto gli asset a un altro operatore spganolo. Risultato: Parigi ha congelato, in attesa di chierezza, la gara.