Bnl, per la spagnola Bbva la partita è chiusa

Anzi, proprio mentre dall'istituto romano partono continui presagi di bancarotta in caso di successo dell'Opa Unipol, in Spagna il vero "proprietario" della banca romana - il Banco di Bilbao - sta già contando i soldi che porterà in cassa vendendo tutto alla compagnia di Giovanni Consorte. A lasciare Abete da solo a combattere (magari nella speranza che riesca a far guadagnare qualche euro in più) è l'amministratore delegato del Bbva in persona, Josè Ignacio Goirogolzarri, che ha presentato i dati trimestrali della banca, annunciando la realizzazione di una plusvalenza proprio dalla vendita della Bnl. Nonostante tutto, l'istituto di Abete ieri è tornato a ripetere le stesse cose che dice da settimane, riprese stranamente - ma non troppo vista la "tempestiva" campagna pubblicitaria da milioni di euro - da molti organi di stampa. «L'opa di Unipol su Bnl pregiudica la solidità finanziaria della compagnia e della banca», insiste Via Veneto nell'argomentare il suo no ufficiale all'offerta della compagnia bolognese. L'operazione, ha spiegato il "comunicato dell'emittente" «potrebbe ridurre significativamente la solidità patrimoniale e la flessibilità finanziaria di Unipol e, conseguentemente, di Banca nazionale del lavoro». Dunque, nell'ennesimo comunicato, la banca romana giudica l'opa «non condivisa» e «non amichevole» e conferma le critiche sul prezzo: i 2,7 euro per azione offerti costituirebbero un livello «congruo ma iniquo, che non assicura cioè le parità di condizioni tra gli azionisti». Tutte valutazioni respinte dall'Unipol, che incurante della battaglia personale di Abete sta mettendo sul mercato una valanga di soldi veri. Soldi che di fronte a un'offerta veramente iniqua potevano mettere sul piatto Abete e il patto di sindacato Bbva, Generali e Della Valle. In attesa di vedere come reagirà il mercato - sempre che qualche procura non scopra fatti illeciti - per ora l'unico giudizio senza possibilità di smentita è la bocciatura dell'offerta di scambio presentata dalla Bbva; quella sì bollata dal mercato come «iniqua». Sulla partita Bnl, adesso che Unipol ha completato l'iter per lanciare un bond da 1,4 miliardi al servizio della scalata, resta da capire solo cosa decideranno le due Authority di vigilanza chiamate a dare le autorizzazioni all'Opa: l'Isvap e la Banca d'Italia. Palazzo Koch è in attesa del parere dell'autorità di Giancarlo Giannini, che ha 45 giorni di tempo dalla consegna da parte della compagnia dell'ultimo documento sull'opa, per esprimersi. Una decisione che secondo una tempistica plausibile potrebbe arrivare intorno a dicembre.