Profumo conquista un pezzo di Germania

Ieri, infatti, l'offerta pubblica di scambio dell'istituto italiano sulla Hypovereinsbank (Hvb), la seconda banca tedesca, ha ufficialmente superato il quorum fissato da Unicredit al 65% come soglia minima di adesioni. Dall'acquisizione nasce il quarto gruppo bancario dell'area euro con una capitalizzazione da 42 miliardi. Con qualche giorno di anticipo rispetto alla chiusura dell'ops attesa domani la risposta degli azionisti Hvb ha raggiunto il 74,26% del capitale, il 73,75% considerando solo le azioni ordinarie, decretando così il successo del primo matrimonio bancario paneuropeo. Le azioni consegnate appena giovedì erano pari al 52,46% del capitale. Sarebbero stati quindi consegnati all'offerta anche i titoli attesi dal colosso delle riassicurazioni Munich Re (18,3%) e da un paio di fondazioni bavaresi (3,7%), che avevano già preannunciato di voler essere della partita. A tal punto da spingere l'istituto di Piazza Cordusio a dirsi convinto del successo dell'operazione già martedì, quando formalmente le adesioni erano ancora ferme a un passo dal 50%. Proprio martedì, del resto, era arrivato l'ultimo via libera necessario al primo matrimonio cross border tra banche, quello della Commissione Ue, con il disco verde del commissario alla concorrenza Neelie Kroes convinta che questa fusione contribuirà alla «creazione di una vera banca europea» ponendo un tassello fondamentale «all'affermazione di un mercato unico per le attività bancarie retail e corporate nel Vecchio Continente». L'offerta di scambio lanciata da UniCredit prevede l'assegnazione di cinque azioni della banca italiana per ogni titolo Hvb. Dopo le adesioni all'offerta, che continueranno ad arrivare anche domani, ci vorranno secondo le attese un altro paio di giorni per i dati finali e ufficiali dell'operazione. A quel punto la palla passerà all'assemblea straordinaria dell'istituto italiano che dovrà esprimere il giudizio finale sul progetto di acquisto. Un incontro che si dovrebbe tenere entro la prima metà di gennaio 2006, e con ogni probabilità nei primi giorni dell'anno nuovo. Il gruppo resta intanto in attesa del via libera dell'Antitrust polacca alla fusione delle divisioni controllate nel paese da Unicredit e Hvb, rispettivamente Bank Pekao e Bank Bph. In settimana, in un'intervista a un quotidiano tedesco, ha detto di attendersi che il semaforo vedre possa arrivare entro 2-5 mesi. La fusione cross border con Hvb, come noto, comporta per Unicredit anche l'offerta di scambio in Polonia su Bph e a Vienna su Bank Austria (in questo caso è però prevista anche un'alternativa in contanti). La nuova holding Unicredit che sorgerà dopo la fusione con Hvb sarà un gruppo che avrà una base clienti di 28 milioni di persone, potrà contare su oltre 7 mila sportelli e su un totale attivo pari a 733 miliardi di euro che ne farà l'istituto di credito leader nei paesi Ue per questi due ultimi aspetti. Le dimensioni. Il gruppo,presente in 19 paesi, avrà una posizione di leadership in Italia, Germania e Austria, con una presenza focalizzata soprattutto in Baviera, Austria e Nord Italia. I dipendenti attuali, mettendo insieme i due gruppi e prima della necessaria opera di riorganizzazione, sono ben 126 mila. Le sinergie. Le due banche stimano che l'aggregazione possa già generare sinergie al lordo delle imposte per 985 milioni, e quindi nette per 745 su base annua. Le efficienze previste, però, andranno a regime nel 2008. I costi di ristrutturazione previsti, sulla base di una stima prudenziale risultano pari a 1,35 miliardi e saranno interamente spesati nel 2005. La redditività. Entro il 2007, l'obiettivo è arrivare a un Roe del 18%, in virtù di un'elevata generazione interna del capitale. Ad oggi, Unicredit ha chiuso il 2004 con un Roe del 17,9%, Hvb del 4,9%. La media attuale del Roe è quindi dell'11,4%. La raccolta potrà arrivare a 300 miliardi. È il dato che si ha unendo le risorse su cui in questo senso hanno potuto contare a fine 2004 Unicredit e Hvb