Mercato cauto sull'Opa

Un'operazione definita giovedì scorso dal cda bolognese. Il calo in Borsa viene giustificato da ambienti vicini alla compagnia come un naturale ridimensionamento dei titoli dopo le speculazioni degli ultimi mesi e come conseguenza dell'ok al piano che servirà per finanziare l'opa sulla Bnl. Secondo molti operatori di mercato, però, sarebbero proprio l'allungamento dei tempi e la possibilità, sebbene remota, di un fallimento dell'offerta sulla banca romana, a sgonfiare la quotazione della società guidata da Giovanni Consorte. Le azioni della compagnia assicurativa si erano mostrate deboli già nella mattinata cedendo il 4%, «scontando - come sottolineato nelle sale operative - l'incertezza riguardo l'aumento di capitale» deciso dalla società per sostenere l'acquisizione della Bnl. Per il definitivo ok all'opa sulla Bnl mancano ancora i pareri di Isvap e di Bankitalia, che ha sospeso il giudizio in attesa di conoscere il pronunciamento dell'Autorità di vigilanza sulle assicurazioni. Un giudizio che non arriverà, però, prima della fine ottobre e a cui dovrà seguire il tempo che Bankitalia prenderà per valutare l'operazione. Unipol intanto ha annunciato l'avvio del consorzio di garanzia per l'integrale sottoscrizione dell'aumento di capititale con le banche Nomura, Csfb, Deutsche Bank, Bnp, Hvb e con le italiane Bper e Banca Carige.