Agnelli fuori dall'energia con 850 milioni

147milioni di euro, realizzando una plusvalenza netta di 850 milioni. Più difficle invece la partita sul prestito convertendo delle banche, che ancora non hanno raggiunto un accordo in vista della scadenza del 20 settembre. Fiat cede Ieb. Con la cessione di Italenergia bis il Lingotto ha contestualmente rimborsato il finanziamento per pari importo ottenuto da Citigroup nel settembre 2002. Gli istituti di credito che nel 2002 avevano acquistato da Fiat un ulteriore 14% di Ieb hanno a loro volta ceduto la quota a un'altra controllata di Edf per 652,5 milioni. È così venuta meno qualsiasi possibilità di riacquisto da parte della Fiat di tale quota. Tale possibilità, nel bilancio redatto secondo i principi contabili Ifrs, aveva comportato l'iscrizione di un debito verso le banche di circa 600 milioni di euro. Per effetto delle operazioni nel conto economico consolidato di Fiat (redatto sulla base dei principi contabili Ifrs) sarà registrata una plusvalenza netta di oltre 850 milioni di euro, mentre l'indebitamento netto del gruppo si ridurrà di circa 1,8 miliardi di euro. Intanto è previsto per il prossimo 14 settembre il deposito in Consob del prospetto relativoall'opa su Edison di Transalpina energia. Il convertendo. Banche senza un accordo verso la conversione del prestito Fiat che si profila a un prezzo di sottoscrizione di 10,24 euro per azione. Ci sono più ipotesi di studio sul futuro della quota del gruppo torinese che andrà agli istituti di credito ma, al momento, non c'è un'intesa nè si vede una soluzione. Da un lato si vorrebbe evitare l'eventuale afflusso di titoli sul mercato dopo la conversione, dall'altro lato le banche gradirebbero solo soluzioni che riducano o evitino le minusvalenze già maturate con l'operazione. Le ipotesi di lavoro sul tappeto sono varie ma, secondo alcune interpretazioni, sarebbero ormai troppo pochi i giorni disponibili prima della conversione per arrivare ad una soluzione convincente per tutti. Intanto appare senza problemi il superamento dell'incrocio azionario oltre il 2%, già sancito da un patto nel 2002, che si andrà a formare tra Ifil e Sanpaolo Imi dopo la conversione del prestito convertendo. Ieri era in agenda un incontro tra le banche coinvolte nell'operazione, riunione a carattere tecnico per la definizione di dettagli in vista della conversione prevista a metà settembre.