Pompei prepara l'addio a Wind

In considerazione alle difficoltà finanziarie connesse all'operazione di acquisto dall'Enel e a causa del mancato accordo sul piano industriale, l'amministratore delegato della società telefonica starebbe accelerando l'uscita dall'azienda. L'acquisizione di Wind da parte di Weather Investment, che fa capo all'egiziano Sawiris, si configura come la più grande operazione europea di leverage buy out, cioè un'acquisizione effettuata ricorrendo soprattutto al capitale di prestito e che quindi punta alla leva finanziaria. Ma il collocamento dei 9,3 miliardi di debito sta incontrando forti ostacoli. Secondo indiscrezioni riportate dal Financial Times, la cesione sul mercato di questo debito sarebbe più difficoltosa del previsto. Una parte dei 9 miliardi di debito sarà destinata a copriore 7 miliardi attuali. A finanziare l'operazione ci sono tre banche sottoscrittrici dei bond: Deutsche bank, Abn Amro e SanPaolo-Imi. Il rischio, che è stato evidenziato dagli ambienti finanziari londinesi, è che gli istituti di credito possano trovare difficoltà a riversare sul mercato tutto il debito. Secondo il quotidiano inglese, i tre istituti avrebbero ancora in portafoglio 3-4 miliardi di titoli invenduti. Molti operatori sono in attesa di sviluppi, per capire che tipo di impatto ci sarà sul mercato corporate delle emissioni di debito e soprattutto sul segmento degli high-yield (titoli ad alto rendimento). Da ambienti finanziari vicini all'operazione, comunque, arrivano rassicurazioni sul fatto che la strutturazione del prestito stia proseguendo in modo positivo. Ma proprio le difficoltà finanziarie relative all'operazione starebbero spingendo Pompei verso la decisione di lasciare la società. D'altra parte le voci di un'uscita dell'ad circolano da diversi giorni. Alla base anche alcune discrepanze tra Pompei e Sawiris sul piano industriale della società che sarà presentato a breve. Tra queste la possibilità che alcune funzioni di Wind vengano trasferite al Cairo. Sawiris ha comunque smentito queste voci, sottolineando che l'impegno primario del nuovo azionista di riferimento «è verso la gente italiana e i nostri interessi di business in Italia. Mantenere l'identità italiana di Wind è uno dei nostri maggiori obiettivi». A dar man forte a Sawiris è intervenuta anche Enel, che ha parlato di «garanzie di crescita sia in Italia che all'estero attraverso un piano industriale che prevedrà investimenti in tutti i settori in cui la società è già impegnata: mobile, fisso e internet». Garanzie che però sembrano non convincere del tutto Pompei che continuerebbe a essere in disaccordo su diversi punti della strategia che Sawiris sta per mettere in campo.