METTERE a disposizione dell'Anfass, l'Associazione nazionale famiglie disabili intelletivi e relazionali, ...

L'idea è del sottosegretario all'Economia Maria Tressa Armosino. Dopo il successo ottenuto con il collocamento di una prima tranche di degli immobili del Fip, quelli della quota A, il sottosegretario ha lanciato la proposta di destinare la quota B, attualmente detenuta dal ministero dell'Economia in attesa di assegnarla ad un'asociazione senza fini di lucro come prevede la legge, all'Anfass. La cifra, ancora ipotetica, potrebbe oscillare attorno ai 127 milioni di euro , se la cartolarizzazione della quota B replicasse il successo di quella già conclusa, che ha registrato il 127% delle adesioni. Il valore unitario della quota di classe B è pari ad un euro, ma a chiusura del Fondo il valore salirà in relazione al prezzo di acquisto delle quote e sarà legato la rendimento dei singoli immobili. Allora sarà definito l'ulteriore rendimento che la quota frutterà all'associazione destinataria. La proposta del sottosegretario nasce dall'esigenza di individduare con immediatezza un soggetto idoneo cui destinare il ricavato, che potrà comunque essere devoluto all'associazione interessata solo a chiusura del Fondo, tra 15 anni. Tuttavia, spiega Armosino, «confidiamo di trovare tar gli investimenti una banca o un fondo che vogliano anticipare il ricavato della cartolarizzazione della quota B all'Anfass, in moda da non dover aspetare la scadenza dei 15 anni». La scelta dell'associazione cui destinare i fondi va fatta tramite decreto, sentiti i pareri dei presidenti di Camera e Senato. «Spero che i Presidenti Pera e Casini - dice la Armosino , condividano il mio pensiero sulla necessità di dare un sostegno concreto a quelle famiglie che gestiscono direttamente sulle loro spalle problematiche di handicap così gravi come quello intellettuale». «Non è facile per queste famiglie - continua il sottosegretario - portare avanti l'impegno di accudire con molti sacrifici figli malati. Voglio creare una forma di eredità che permetterà all'associazione di pianificare il proprio futuro». Da quasi mezzo secolo l'Anfass è impegnata nella tutela sociale, sanitaria e civile delle persone disabili. L'ente, che nel 2000 ha ottenuto il riconoscimento di Onlus, è radicato su tuttoil territorio nazionale, con 14.000 soci in 190 associazioni locali, che si impegnano nella cura di oltre 30.000 persone con disabilità, e supportano i loro genitori e familari nelle difficoltà di tutti i giorni.