Commercianti, pensioni più ricche

Un esercito di 320 mila lavoratori iscritti all'Enasarco, che potranno in gran parte beneficiare dei risultati della razionalizzazione del patrimonio dell'ente. Il consiglio di amministrazione, guidato da Donato Porreca, ha deciso di affidare a gestori professionali i beni mobili e immobili di proprietà dell'Enasarco, pari a 5,6 miliardi di euro. In particolare la quota immobiliare, che sarà messa in vendita per la parte meno pregiata e remunerativa, mentre gli edifici più redditizzi saranno messi maggiormente a frutto. «Operazioni da portare avanti nel rispetto della funzione sociale dell'ente - spiega Porreca - e quindi salvaguardando le prerogative degli inquilini». L'obiettivo di questa operazione è quello di incrementare il ritorno economico del patrimonio, che nel caso degli immobili dovrebbe garantire un incremento della resa dall'attuale 0,8 a un prevedibile 3,5%. «In questo modo sarà possibile assicurare pensioni integrative più adeguate ai sacrifici fatti dagli agenti di commercio - aggiunge il presidente dell'Enasarco - in quanto la riforma del 2003 ha trasformato il sistema di previdenza dell'istituto da retributivo a contributivo. Dunque, visto che la pensione è il frutto dei contributi versati negli anni di attività e del rendimento assicurato dal gestore, assicurare una gestione più efficace significa poter garantire un assegno più pesante». Oltre alla razionalizzazione del patrimonio, l'Enasarco promette novità importanti anche su un altro dei terreni più delicati per i lavoratori in pensione: i servizi di assistenza sanitaria. «Su questo fronte - annuncia Porreca - l'ente ha la possibilità di mettere a frutto un rilevante know how, e la possibilità di garantire un servizio di assistenza di alto livello in cambio di una esigua contribuzione, che però deve essere obbligatoria, altrimenti diventa difficile raggiungere la massa critica necessaria». Tutti questi risultati, precisa il presidente dell'Enasarco, sono il frutto più tangibile del buon esito delle riforme che hanno accompagnato la privatizzazione dell'istituto di previdenza integrativa dei commercianti. Un ente che oggi dispone di un equilibrio finanziario certo per i prossimi 20 anni. Ma che guarda ancora più avanti, visto che ha affidato a un gestore dei gestori il controllo dei risultati finanziari, in modo da individuare e risolvere in tempo reale eventuali difficoltà.