SARÀ UN'IMPOSTA DI CONSUMO MINIMA

Sarà parametrata sulla classe di prezzo più richiesta, prescinderà dunque dal prezzo di vendità al pubblico e dovrebbe «arginare la corsa alla diminuzione dei prezzi di vendita delle sigarette»: è l'obiettivo di una norma contenuta in un decreto legge omnibus del governo trasmesso al Parlamento. Il decreto attua le norme di una direttiva europea del 2002, non ancora recepita nell'ordinamento. Nella relazione introduttiva si rileva che «nel 2003 le dinamiche dei prezzi delle sigarette hanno evidenziato una tendenza dei consumatori verso prodotti di basso prezzo e, conseguentemente, una tendenza dei fabbricanti a ridurre il prezzo delle sigarette in modo anche significativo». E poiché il prelievo fiscale è parametrato al prezzo di vendita al pubblico «questo fenomeno ha penalizzato le entrate erariali» si rileva nella relazione che accompagna il decreto. Di qui la determinazione, a carico dei produttori, di un'imposta di consumo minima, con il vincolo che questa tassa «non può eccedere l'importo dell'imposta di consumo gravante sulle sigarette appartenenti alla classe di prezzo più richiesta». «La finalità è quella di proteggere - si spiega - il livello delle entrate erariali da dinamiche al ribasso dei prezzi di vendita al pubblico delle sigarette».