Prezzi, rincari a raffica in banca e al mercato

L'Adusbef ha passato in rassegna gli avvisi commerciali pubblicati dagli istituti di credito sulla Gazzetta Ufficiale e ha calcolato che un conto con 11 operazioni mensili può arrivare a costare anche 503 euro. L'associazione dei consumatori denuncia un aumento dei tassi attivi, cioè del costo del denaro dato in prestito dalle banche, e una contemporanea diminuzione dei tassi passivi applicati sui depositi. Gli aumenti sugli impieghi, afferma l'Adusbef, variano dallo 0,4 allo 0,5% «portando la media del top rate al 14%, mentre la diminuzione dello 0,5% dei tassi sui depositi li fissa ora persino allo 0,0125%». L'elenco delle spese da affrontare allo sportello è lungo. Dal primo gennaio, spiega il presidente dell'associazione Elio Lannutti, il costo di ogni prelievo bancomat presso terminali diversi dalla propria banca è salito a 4 euro, e le spese postali possono ora arrivare a 15 euro. Ma la raffica di rincari riguarda a volte anche 21 voci diverse: dalle spese postali, al giro dei documenti, dalla chiusura trimestrale, al ritocchino sulle singole operazioni, al pagamento di ratei di mutuo precedentemente gratis, alle spese per istruttoria, all'aumento dei costi di gestione dei libretti di risparmio, ai bonifici che costano anche 11,50 euro, alle spese di produzione di estratti conto allo sportello, che precedentemente erano gratuite«. Inoltre, lamenta Lannutti, «alcune banche chiedono fino ad 11 euro per fornire una sola fotocopia di un assegno che deve essere invece data gratis». La normativa applicata dal Garante della Privacy, continua il presidente dell'Adusbef, «pone infatti a carico del titolare o del responsabile del trattamento dei dati personali l'obbligo di comunicare al correntista le informazioni personali in modo da renderle agevolmente comprensibili, e ha di recente portato alla condanna una banca che rifiutava di fornire gratis le informazioni personali riferite alla gestione del conto corrente». «Il caro-banca - afferma ancora Lannutti - è diventato una emergenza che Autorità di Vigilanza e Governo devono affrontare». Rincari anche per i prodotti alimentari. Il 2004 si è aperto all'insegna del caro-ortaggi. I prezzi delle verdure sono saliti alle stelle nelle prime due settimane di gennaio con impennate a due cifre per la maggior parte dei prodotti di stagione. In base alle rilevazioni del consueto monitoraggio dell'Ismea, l'aumento dei prezzi al dettaglio nei primi sette giorni del mese è stato del 7,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ma nella seconda settimana di gennaio il rincaro è stato ancora maggiore, cioè del 9,4%. Pur sfiorando il 10%, la crescita dei prezzi al dettaglio è stata nella seconda settimana comunque contenuta rispetto all'impennata registrata all'origine. L'aumento rilevato dall'Ismea è stato infatti in questo caso del 52,5%, ma le tensioni si sono smorzate nel passaggio all'ingrosso (+9,8%).