Mediobanca aumenta la quota nelle Generali L'istituto è cresciuto dello 0,25%. Per l'operazione un investimento di circa 70 milioni di euro

Questa la decisione, presa dal primo cda dell'anno, al termine di una giornata cominciata con la visita, a Piazzetta Cuccia, del presidente del Leone Antoine Bernheim, che ha quindi pranzato il finanziere francese Vincent Bollorè e il mediatore d'affari Tarak Ben Ammar in un noto ristorante milanese. In tarda mattina si è riunito anche il comitato di controllo interno, definito «di ordinaria amministrazione», seguito nel pomeriggio dall'esecutivo, il consiglio al gran completo, e da una riunione ristretta fra il presidente di Unicredit Carlo Salvatori, Achille Maramotti, anch'egli per conto di Piazza Cordusio, Berardino Libonati per Capitalia e i rappresentanti transalpini: Bernheim, Bollorè, Ben Ammar e il numero uno di Groupama, Jean Azema. Il cda non sarebbe invece servito a fare il punto sulla vicenda Parmalat, che vede Mediobanca impegnata come advisor al fianco del commissario straordinario Enrico Bondi. Nella sede della banca è comunque proseguito il lavoro dei consulenti di Parmalat, impegnati al fianco dei colleghi di Lazard e dei revisori della PriceWaterhouseCoopers. Intanto il rafforzamento in Generali, con l'acquisto di una quota fra lo 0,2 e lo 0,25% del capitale del Leone per 60-70 milioni di euro, permette alla banca di sfruttare anche le favorevoli quotazioni di mercato. E la Borsa sembra avere apprezzato la decisione: a Piazza Affari, Generali è salita del 2,24% a 22,32 euro, mentre Mediobanca ha registrato una crescita del 2,38% a 9,292 euro. La decisione viene letta comunque negli ambienti finanziari come una conferma di Piazzetta Cuccia nel ruolo di azionista di riferimento del Leone, in uno scenario peraltro molto modificato rispetto all'ultimo aggiustamento che risale agli ultimi mesi del 2002, prima dell'ingresso delle banche nella compagine azionaria del Leone, agli inizi del 2003.