Deficit-Pil, il rapporto in leggera salita Meno risparmio nelle amministrazioni

Per la prima volta ieri - due anni prima rispetto alla scadenza del 2005 fissata in sede comunitaria - l'Istituto di statistica ha reso note le variazioni dei conti pubblici nel primo semestre di quest'anno. Dati che mostrano un andamento leggermente peggiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un rapporto tra deficit e Pil salito di un decimo di punto da gennaio a giugno di quest'anno rispetto ai primi sei mesi 2002, dal 3,6 al 3,7%, rimasto stabile, all'1,5%, se considerato nel solo secondo trimestre, e aumentato di due decimi di punto, dal 5,7 al 5,9% nei primi tre mesi dell'anno. Secondo le previsioni del governo, l'indebitamento netto della Pubblica amministrazione dovrebbe attestarsi al 2,5% nell'intero 2003. I dati diffusi dall'Istat, secondo quanto hanno precisato i tecnici, vanno interpretati tenendo conto che sono di tipo grezzo, cioè non depurati della componente stagionale. E questo spiega in gran parte l'ampia variabilità durante l'anno degli aggregati del conto ed in particolare dell'indebitamento netto che assume i valori più alti nel primo trimestre, per poi diminuire fino ai valori minimi nel quarto, quando sono stati adottati i vari provvedimenti di politica economica e le diverse manovre di bilancio. Salvo possibili revisioni successive la serie di dati diffusi ieri mostra, oltre alle oscillazioni del deficit in generale, anche l'andamento delle altre grandi categorie: il saldo corrente, quello primario, le entrate e le uscite. Così si nota che nel secondo trimestre di quest'anno le amministrazioni sono riuscite a risparmiare (saldo corrente) molto meno dello stesso periodo dello scorso anno: 781 milioni di euro contro i precedenti 3.603, con un'incidenza sul Pil pari allo 0,2% contro l'1,2% del secondo trimestre 2002. Nel primo trimestre il saldo corrente era invece negativo per 9.574 milioni di euro, contro i 9.041 dello stesso periodo 2002. Leggermente inferiore ai numeri dello scorso anno anche il saldo primario, passato da 13.394 milioni nel secondo trimestre 2002 a 12.476 milioni dello stesso periodo di quest'anno e da 633 milioni a -796 per quel che riguarda i primi trimestri. Migliore dello scorso anno, invece, l'andamento delle entrate (+4,1% nel secondo trimestre quelle totali a 145.000) trainate soprattutto al boom degli incassi in conto capitale (+229%), grazie soprattutto alla riscossione delle imposte per lo scudo e il condono fiscale. Non diminuiscono, invece, le spese: nel secondo trimestre sono aumentate in termini tendenziali del 4,1% a 149,9 miliardi, ovvero il 46,6% del Prodotto interno lordo.