Turismo, contratto per un milione di dipendenti

L'accordo riguarda oltre 1 milione di lavoratori e circa 300mila imprese, ed è stato sottoscritto da Fipe, Federalberghi, Faita, Fiavet, aderenti a Confturismo-Confcommercio e Federreti, e dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. L'intesa prevede la corresponsione di 118 euro a regime per il quadrienno 2002-2005 che saranno suddivisi in quattro tranches (40 a luglio 2003, 30 a dicembre 2003, 30 a settembre 2004 e 18 a luglio 2005) oltre all'una tantum di 300 euro, a copertura del periodo di carenza del contratto, che verrà erogata in due tranches (agosto 2003 e gennaio 2004). Sul part time è aumentato il monte ore di lavoro supplementare, per rispondere ad esigenze di flessibilità, che sarà pari a 180 ore annue per ogni dipendente, mentre vengono introdotte nuove figure professionali, in parte già presenti nel settore, soprattutto per la ristorazione moderna mentre la disciplina sull'orario di lavoro, prevista dal recente decreto legislativo, viene personalizzata secondo le esigenze del settore. Introdotta per la prima volta nella contrattazione l'assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori, a partire dal 1 gennaio 2005, finanziata dalle imprese (7 euro) e dai lavoratori (3 euro) ogni mese. Il contratto scadrà il 31 dicembre 2005 e non prevede la fase di rinnovo del biennio economico: definisce sin d'ora la retribuzione per tutto il periodo. L'intesa prevede inoltre una migliore definizione dei contenuti e dei criteri per la contrattazione territoriale, soprattutto nelle imprese con meno di 15 dipendenti, individuando parametri utili per il calcolo della produttività. «Questo contratto - ha commentato il presidente di Confcommercio, Sergio Billè - vuol essere il biglietto da visita di un importante settore della nostra economia che, nonostante la crisi, continua a non avere nessun incentivo pubblico, a differenza di molti altri comparti produttivi». L'accordo per il settore del turismo ferma le bocce in un altro dei settori vitali dell'economia italiana. Il panorama dei grandi rinnovi da effettuarsi vede ora in attesa queste categorie. Autoferrotramvieri - Il biennio economico del contratto anche in questo caso è scaduto a fine 2001 (a fine 2003 scadrà anche la parte normativa). Per i circa centomila lavoratori del settore sono stati chiesti aumenti per 106 euro medi. Bancari - La parte normativa è scaduta a fine 2001 (è stata rinnovata solo la parte economica). La piattaforma presentata dai sindacati prevede un aumento retributivo medio di 125 euro. Commercio - Il contratto, che interessa circa un milione di lavoratori, è scaduto alla fine dello scorso anno. La piattaforma prevede una richiesta di aumento salariale di 107 euro medi a regime (con un tasso superiore all'inflazione programmata). Fra i contratti in scadenza alla fine del 2003 figurano inoltre quelli dei chimici, dei tessili e dell'edilizia.