Parte il riassetto di Linificio Verso la fusione con Zignago

Questo il fine dell'accordo preliminare per la fusione di Zignago Tessile in Linificio annunciato ieri dal gruppo di Valdagno e che ha ottenuto il via libera dal mercato e degli investitori. Tutt'altra accoglienza dunque rispetto all'altra operazione di riassetto del gruppo, l'opas di Zignago su Marzotto, che aveva trovato una forte opposizione, tanto agguerrita da riuscire a far naufragare il progetto. Dopo l'annuncio dell'operazione, che dovrebbe essere completata a dicembre, i titoli coinvolti a Piazza Affari hanno così preso a marciare positivamente con Linificio che ha guadagnato l'1,25% a 1,215 euro, mentre la versione risparmio (che verranno convertite obbligatoriamente in ordinarie in un rapporto 1 a 1) è schizzata verso l'alto verso i valori di concambio a 1,152 euro (+10,24%). In rialzo (+0,48%) a 10,912 euro anche Zignago, mentre Marzotto è salito dello 0,05% a 5,769 e la versione risparmio cresce del 2,04% a 5 euro. In particolare l'accordo preliminare prevede, oltre alla conversione delle risparmio Linificio in ordinarie, la fusione per incorporazione di Zignago Tessile in Linifico che emetterà nuove azioni in un rapporto di cambio di 170-178 titoli Zignago ogni azione Linificio e un aumento di capitale di 9,8 milioni di euro. Marzotto diluirà in tal modo la sua quota al 34%, con Zignago che deterrà il 35%, mentre i rapporti fra le parti saranno regolati da un patto parasociale. Condizione della fusione è inoltre la mancanza di obbligatorietà del lancio di un'opa su Linificio. Marzotto e Zignago hanno infatti annunciato che se la Consob riterrà di non applicare l'esenzione dall'Opa (esenzione che si applica nel caso di motivate esigenze industriali), si riserveranno il diritto di non dare esecuzione alla fusione. Alla fine della fusione il flottante di Linificio sarà compreso in una quota tra il 31,9 e il 32,4%. «L'operazione è fatta in una logica industriale - afferma Andrea Paladini di Centrosim - ed era già stata prevista in occasione dell'Opas fallita di Zignago. C'è da capire la congruità dei rapporti di concambio ma per quanto riguarda il profilo industriale, la fusione darà vita a una società con volumi e una massa critica interessante (le due società hanno realizzato a livello consolidato aggregato un fatturato di 94,2 milioni n.d.r.), leader mondiale nel settore del lino con risultati che saranno abbastanza buoni nel 2003». Secondo l'analista si avranno così «effetti positivi anche livello di gruppo» visto «l'incremento ipotizzato a livello di margine operativo lordo di 5 milioni su base annua» per la nuova entità.