COSTO DENARO

La banca centrale Usa ha sottolineato che farà il possibile per contrastare il rallentamento economico che dal 2001 ha provocato la perdita di 3 milioni di posti di lavoro nel settore privato. Secondo la Fed attualmente le pressioni al miglioramento o al peggioramento per l'economia sono equamente bilanciati: l'affermazione ha lasciato spiazzati i mercati azionari che si aspettavano una posizione più ottimistica sulla salute della locomotiva a stelle e strisce. Scontento anche il mercato dei bond che da giorni stava scontando un taglio di 50 punti base. Conscia di ciò la Fed proprio per mantenere bassi i tassi d'interesse a lunga (e continuare ad alimentare il mercato dei mutui e dei corporate bond) ha dichiarato di vedere il rischio deflazione maggiore di quello inflattivo. Un tentativo questo che nell'immediato non è riuscito nell'intento sperato visto che, i trader obbligazionari hanno accolto la notizia con un massiccio sell off. L'unico a guadagnarci è stato il dollaro che può giovare di un minor differenziale dei tassi d'inmteresse nei confronti dell'area euro in vista di un propssimo taglio dei tassi da parte della Bce.