«Ottimismo eccessivo sui conti»

A pochi giorni di distanza dalle stime del Fondo Monetario Internazionale ieri è stata la volta della Corte dei Conti che nella relazione sulla copertura alle leggi di spesa, traccia un quadro con molte ombre. le indicazioni della magistratura contabile cadono proprio nel momento in cui il ministero dell'Economia si accinge a presentare la Trimestrale di cassa con i dati sull'andamento dell'economia nei primi tre mesi dell'anno e la relazione di aggiornamento delle stime. La Corte dei Conti dice chiaro e tondo che le stime sulla crescita del pil formulate dal governo nel programma di stabilità, pari al 2,3%, si basano su un'ipotesi di ripresa economica oggi non realistica, anche per l'incertezza provocata dalla guerra in Iraq. Un miglioramento del ciclo economico «sarà possibile soltanto nella seconda metà dell'anno». I magistrati contabili ricordano che i principali centri di previsione accreditano per l'Italia una crescita reale per il 2003 dell' 1,3-1,5%. Le stime contenute nei documenti ufficiali dello scorso autunno invece nascono dall'ipotesi di «un pronto e significativo consolidamento della ripresa economica internazionale»; ma questo scenario appare oggi «non realistico, tenuto conto della mancata incertezza che tuttora domina lo scenario economico mondiale e che è accentuata dalle prospettive di guerra». Il rallentamento dell'economia non dovrebbe però pregiudicare il conseguimento dell' obiettivo fondamentale 2003, di un indebitamento netto pari all' 1,5%. La Corte dei Conti gela poi le aspettative sul gettito dal condono. Insomma se il governo spera di fare il pieno con la sanatoria e di alleggerire in questo modo l'indebitamento, è meglio che non si faccia tante illusioni. Il gettito atteso di 8 miliardi di euro è tutto da verificare ed è meglio non farci troppo affidamento, anche se è «verosimile l'ipotesi di una vasta adesione» perchè le novità introdotte incentivano il ricorso al condono di «tutti i contribuenti indiscriminatamente». Peraltro i magistrati ricordano di aver già fatto presente a suo tempo nella relazione inviata al Parlamento sulle coperture delle leggi di spesa dell' ultimo quadrimestre del 2002, che le previsioni dei condoni erano «sovrastimate». Meno negativo l'atteggiamento della Banca d'Italia. Nell'audizione alla Camera il direttore centrale per la ricerca economica dell'Istituto Giancarlo Morcaldo, ha confermato che il pareggio di bilancio «non è poi così lontano». Morcaldo ha poi chiesto un maggiore coordinamento, sia a livello centrale (Tesoro, Bankitalia e Istat), sia a livello locale per la verifica dei conti pubblici. E sulla possibilità di una revisione delle stime di crescita è intervenuto anche il sottosegretario all'Economia, Vito Tanzi. L'economista ha spiegato che «probabilmente ci sarà una revisione per calcolare gli effetti della guerra, della recessione e del rallentamento dell'economia». Quanto all'entità dell'effetto guerra «dipenderà dalla durata. Se si protrarrà nel tempo le conseguenze saranno più serie».