black list

Anna Oxa spara sulla Rai. Cosa dice su viale Mazzini

Giada Oricchio

Anna Oxa mancava da tempo dal piccolo schermo: su Mediaset dal 2015 quando fu giudice ad “Amici”, in Rai dal 2013 quando si infortunò a “Ballando con le Stelle”. Ha accettato l’invito di Barbara d’Urso a "Live Non è la d'Urso" per raccontare la sua verità sull'ex marito Ciani e sull'ostracismo della Rai: “Fatto fuori con un finto contenzioso. Sono nella loro black list”. Si parte dal suicidio (al quale sembra non credere: “Io approfondirei”, nda) dell’ex marito Franco Ciani: “Quando l’ho conosciuto, avevo già raggiunto il successo con "Emozione da poco". Attraverso me si è inserito nel mondo autoriale e insieme ad altri ha scritto i testi di alcune mie canzoni. Si è ucciso per i debiti? Io non lo so, eravamo divorziati da anni e anni. Ero in società con Nando Sepe che ha depauperato i beni della casa editrice e li ha passati a un’altra così i miei diritti autoriali sono svaniti, io non ho più quei diritti commerciali dei brani più famosi e credo nemmeno il mio ex marito. Ho fatto causa e ho anche vinto, ma la polizia non va avanti,  si fa fatica a creare un’indagine accurata, si fa confusione, forse questo Sepe fa paura a qualcuno, forse lo confondono con un'altra figura che…”, ma la d’Urso la blocca e Anna Oxa: “Meglio che lascio stare? Dici? Ok, ma sostengo che Ciani era in un ambiente particolare, la decisione di suicidarsi è molto forte”.  Per approfondire leggi anche: FRANCO CIANI, LA MOGLIE CONTRO ANNA OXA Sull’ostracismo della Rai - piuttosto bersagliata in questo periodo – la Oxa fa rivelazioni pesanti: “Prima sono stata vittima di mobbing, poi mi infortunai scivolando sul pavimento di Ballando con le Stelle nel 2013, ma non mi riconobbero l’infortunio, anzi da allora mi hanno chiuso le porte dei programmi Rai adducendo un finto contenzioso. Nel 2014 Milly Carlucci mi chiese di tornare come ospite con qualcosa di particolare, preparai la performance, ma al momento della firma, il contratto svanì, lo stesso accadde con il Capodanno di Carlo Conti, anche in quel caso lo studio legale della Rai non firmò. Milly Carlucci mi disse che forse ero finita nella black list. Vengo a sapere dal mio avvocato che il legale della Rai, Spadafora, voleva che rinunciassi ai diritti del mio infortunio prima di poter fare il programma con Carlo Conti e non dovevo dirlo a terzi altrimenti avrei dovuto pagare un risarcimento di 50.000 euro. Io pensai bene di pubblicare la lettera. Loro per anni hanno usato la scusa del contenzioso, ma io non avevo aperto ancora il contenzioso giudiziale, l’ho fatto solo l’anno scorso perché pare che non si riesca ad avere il risarcimento per l’infortunio. Ero nella lista nera della Rai, così mi aveva detto la Carlucci. Adesso però pare ci sia la possibilità di chiudere, almeno così mi ha fatto capire l’avvocato Spadafora”. Barbara d’Urso le domanda anche della bizzarra vicenda dei concerti cancellati perché vicini a cimiteri o a bancarelle della porchetta e Anna Oxa ha una spiegazione: “E’ vero che c’era una clausola sui cimiteri, era stata messa da un’amministratrice dell’associazione, una specie di setta, che curava i miei interessi, io mi sono dissociata, ma la stampa non l’ha scritto, ha omesso le vere informazioni, compreso che poi ho fatto quel concerto a Padova”. La cantante si leva qualche sassolino dalla scarpa anche con i mass media: “Io non faccio nulla, ma mi ritrovo ovunque, lo trovo malvagio e violento parlare di una persona morta per parlare di me, io ho divorziato da lui tantissimo tempo fa e anche dagli altri miei uomini. Perché c’è questa volontà, perché si prende sempre me come punto di riferimento? Sono un fenomeno da studio, non dovrei essere attaccata”. L’atto d’accusa è senza pietà: “C’è l’estinzione dell’essere umano, ci sono individui che tritano qualsiasi cosa anche l’umanità, è una violenza che non viene mai discussa e messa in evidenza. La cattiveria, la malvagità, il pettegolezzo, l’invidia è diventato la normalità, la mancanza di rispetto verso l’altro, la vita dell’altro non ha valore, siamo diventati violenti, di una violenza inaudita. La storia delle bancarelle di porchetta? Io sono vegana da moltissimo tempo e lo sanno tutti, pur di aggredirmi si parla della bancarella della porchetta, che voglio dire...si commenta da sé. Allora o rido o me ne vado sulle montagne a respirare aria fresca, questa forma bieca di giornalismo non mi piace, questi non sono giornalisti dovrebbero essere cancellati dal mondo, non si può dare notizie false o crearle ad arte pur di dare la notizia. Il web è pieno di queste bugie. C’è l’assenza dello Stato e non serve neanche più la Costituzione italiana, l’art.3 non viene rispettato, anche la Rai non ha rispettato il codice etico, non si possono ledere i diritti umani, non c’è più il rispetto dell’altro, c’è solo il desiderio di apparire e tutto diventa lecito. Non amo entrare in certi meccanismi, ma era necessario raccontare brevemente i fatti senza alterazione. Dove ci sono i fatti non c’è il pettegolezzo, non c’è il giudizio e non c’è la condanna. Per me la libertà vuol dire non far parte, non adeguarsi a una società che è malata”.