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Addio a Doris Day, la fidanzatina d'America è morta a 97 anni

Silvia Sfregola

La sua voce cristallina mentre cantava "Que Sera Sera" l’ha resa immortale, oltre a farla diventare la fidanzatina d’America per antonomasia. È morta a 97 anni (compiuti lo scorso 3 aprile) Doris Day, icona del grande e del piccolo schermo. Ad annunciarlo, la Doris Day Animal Foundation, precisando che l’attrice e attivista per i diritti degli animali si è spenta nella sua casa di Carmel Valley, in California, dopo una breve malattia. «Day era in ottima salute fisica per la sua età, fino a quando, poco tempo fa, ha contratto una grave polmonite che l’ha portata alla morte», ha scritto la fondazione in una nota. Doris era circondata dagli amici intimi. Vera e propria attrazione ai botteghini per Hollywood, Doris Day ha permesso a decine di musical, commedie, thriller e western di diventare dei grandi successi. La vivace star bionda, che ha interpretato quasi quaranta film tra il 1948 e il 1968, eccelleva in particolare nel genere cinematografico dei suoi tempi, la "bedroom farce", ossia la ’farsa da camera da lettò, rappresentata ai suoi massimi da "Il letto racconta", pellicola del 1959 con Cary Grant, Rock Hudson e James Garner. «I suoi 39 film - molti ancora incredibilmente popolari e proiettati frequentemente - rappresentano una testimonianza del suo talento», ha precisato la sua fondazione. Ma anche senza i suoi successi come attrice, Doris Day sarebbe stata celebrata come cantante da classifica. Il suo primo successo, "Sentimental Journey", è rimasto tra i suoi più grandi, insieme alla hit ’Que Sera Serà, che cantava nel film del 1956 "L’uomo che sapeva troppo" di Alfred Hitchcock. La personalità solare dell’attrice era però in contrasto con una tumultuosa vita personale. Di origine tedesca, all’anagrafe Mary Ann Von Kappelhoff, Doris Day nacque il 3 aprile 1922 a Cincinnati, in Ohio. I suoi genitori divorziarono quando aveva 13 anni, lasciandola allevare da una madre putativa. Dopo un incidente automobilistico quasi fatale che mise fine alle sue speranze di intraprendere la carriera di ballerina, passò al canto. A 20 anni era già divorziata da un marito violento e madre di un bambino: fu solo il primo dei suoi quattro matrimoni falliti. Nel 1948 realizzò il primo film, "Amore sotto coperta", che la portò alla notorietà e fu seguito da grandi successi fra cui "Non sparare, baciami!" (dove fu una straordinaria Calamity Jane), ’Amami o lasciamì e ’Non mangiate le margheritè. Il giorno del suo 29esimo compleanno sposò Martin Melcher, che divenne il suo manager. Dopo la sua morte nel 1968, Doris scoprì però che aveva gestito disastrosamente i suoi affari e che aveva debiti per milioni di dollari. In seguito vinse una causa da 22 milioni di dollari contro un uomo assunto da Melcher per investire il suo denaro. Melcher era anche il padre adottivo del figlio Terry, morto di cancro nel 2004. Le tragedie della vita, però, rimasero sempre sullo sfondo di un’immagine patinata, pulita, soprattutto nella scelta dei ruoli cinematografici, tanto da spingerla a rinunciare a "Il laureato", considerando la parte della celeberrima mrs. Robinson troppo audace. «Voglio essere felice, voglio divertirmi sul set, voglio indossare bei vestiti e avere un bell’aspetto», ha detto una volta l’attrice. E così, almeno in apparenza, è stato fino al suo ultimo giorno.