vera diva

Amanda Lear è un tornado: Dalì, i ragazzi e la "boutique". Poi svela la verità sul suo sesso

Giada Oricchio

Straripante, affascinante, arguta, solitaria e selvaggia: è Amanda Lear. La cantante è stata ospite di Mara Venier a “Domenica In” e ha travolto con la sua simpatia il pubblico presente e a casa. Una battutista fuori concorso: “La boutique è chiusa, il prossimo uomo a vedermi nuda sarà il medico legale. Mara, non mi senti? A Natale ti regalo un amplifon”. Il tornado Amanda Lear irrompe nella garbata “Domenica In” di Mara Venier (il programma dovrebbe essere ribattezzato “Casa Venier” per la bravura della conduttrice nelle interviste e nel tenere la barra dritta di fronte ai non risolvibili problemi tecnici) e incolla i telespettatori allo schermo. Si parte con la Venier: “Come sei sexy, guarda che spacco”, “Stai ferma” le intima la Lear che rivela: “Ho avuto un burnout”, “Che?! Bernardo?” risponde Mara afflitta da problemi di audio, “Nooo, un esaurimento, stanca stare in tutte le sere in teatro per anni e anni. Mi sono fermata e sono andata casa dai miei gatti. Faccio l’olio di oliva”, “Ah quello nuovo!” sorride la Venier. Amanda Lear si descrive come una persona sui generis: “Io vivo da sola e non ho bisogno di nessuno, non sono una diva con camerieri, maggiordomo, autista. Sono libera, control free”. E parte un esilarante e autoironico botta e risposta. Mara: “Saremo perfette per vivere insieme” e la Lear: “No grazie”, “Ci potremmo sposare” insiste la Venier e quella: “Eh sì siamo coetanee”, ma la conduttrice veneta non ci sta: “Eh no, io sono più giovane di te! Ah bella, ma se eri un uomo ti sposavo”. Amanda Lear rifiuta la proposta di matrimonio: “Ma non mi piacciono le bionde…”. La Lear scherza anche sulle sue canzoni: “Eh sì belle, mi hanno pagato l’affitto e qualche diamantino”. Amanda Lear e la carriera in Italia La pittrice torna indietro con la memoria: “Lavoravo in Francia e non pensavo di venire in Italia. Mi chiamò nel 1978 Pippo Baudo a Campione d’Italia, non pensavo di funzionare perché ero alta e magra e in Italia andava la donna formosa. Invece la gente si è innamorata di me. Devo tutto al pubblico italiano”. Amanda Lear e l’amore Mara Venier indaga sulla vita sentimentale e la Lear: “Io penso che nella vita abbiamo un solo grande amore e per me lo è stato mio marito. L’ho incontrato a Parigi, prima di conoscermi organizzava spettacoli, ma si era rovinato per fare un programma e quando l’ho incontrato non aveva una lira. A me piacciono i morti di fame, mi piace invitare i ragazzi giovani perché hanno una bella ingenuità, li porto io al ristorante così non rischio di finire al McDonald”. Mara Venier indaga: “Sei fidanzata?”, “Ho chiuso la boutique (la Venier inizia a ridere come se non ci fosse un domani, nda). Non mi interessa più e non faccio mai il primo passo. Poi ci sarebbe il fenomeno della gerontofilia... In realtà sono un po’ selvaggia, la gente mi invita, ma non sono capace di ricambiare l’invito”. E poi le esce una battuta fulminante: “Il prossimo uomo che mi vedrà nuda sarà il medico legale sul tavolo dell’obitorio”. Duetto tra Mara Venier e Amanda Lear in "Cocktail d'Amore" (#DomenicaIN - 2.12.2018) Pillola #VeryNormalTRASH pic.twitter.com/xfHsFJt1v7— LALLERO (@SeeLallero) 2 dicembre 2018 Amanda Lear e Salvator Dalì Ovviamente tra i grandi amori di Amanda Lear c’è il geniale Salvator Dalì: “In verità era molto tirchio, mai un regalo, non mi ha mai dato niente, neanche un quadretto, solo dei fiori. A Dalì piaceva molto il mio osso del bacino. Quando lo incontrai mi recitò una poesia di Garcia Lorca e io ero cotta e innamorata persa. Se fu un amore platonico? Beh sì, lui era impotente, non aveva figli e gli serviva una musa. Mi ha insegnato l’arte e la filosofia della vita. Io all’epoca facevo la modella e stavo a Londra, nel mio giro si fumavano le canne e lui mi disse ‘basta, d’ora in poi devi bere solo acqua naturale non gasata’. Mi ha ripulita completamente, mi ha cambiato, io ero molto rock… non di facili costumi (ride, nda)” e Mara: “Sì come no, una donna pia”, “Mi manca molto, davvero molto”. Amanda Lear e i suoi misteri L’artista affronta anche il suo sesso e la sua età, da sempre molto discussi. “La mia ambiguità mi ha aiutato tantissimo. Da dove nasce? Da me! per farmi pubblicità, scusa eh, ma una che non ha voce e non sa cantare, qualcosa deve fare. Mi serviva per provocare, altrimenti sarei stata dimenticata completamente”. Poi Amanda Lear fraintende una domanda e dice: “Ah adesso vuoi sapere dell’età, allora vi autorizzo a utilizzare il carbonio quando sarò morta per scoprire…”, ma Mara Venier ha difficoltà a sentire e chiede ai tecnici :”Alzateme l’audio, per favore, non sento!” e Amanda regala l’ennesima freddura: “Per Natale, ti regalerò l’amplifon! Anch’io ho perso il 50% dall’orecchio”. Amanda Lear e il futuro “Cosa mi piacerebbe fare? Recitare in teatro in Italia perché lo faccio solo in Francia. Poi non lo so, lì sopra c’è qualcuno che decide per me, magari esco e incontro Woody Allen che mi cerca” rivela Amanda che poi, una su un milione di modelle, ammette: “Come faccio a mantenermi così? Cammino. Se faccio la dieta? Sono 40 anni che non mangio! Champagne? Poco. E niente pane. Poi sai prima delle sfilate si deve mangiare solo liquido”.   Amanda Lear e la vita Si può ascoltare Amanda Lear per ore e ore, la pittrice è una calamita, la sua vita è un caleidoscopio, ma non rimpiange il passato: “Quando sono felice? Lo ero molto quando ero sposata, fu un periodo bellissimo, cantavo, viaggiavo molto con mio marito, però anche adesso sono felice. Ogni giorno che passa sono felice perché sono ancora viva. Chi mi ha fatto del male? I giornalisti pettegoli, le invidie nel mondo dello spettacolo, le critiche che però servono. Il teatro mi ha aiutato a trovare confidenza, a esser più tranquilla, oggi non mi preoccupo di essere la più bella. Sono contenta di essere viva, felice, di avere amici, va tutto bene”. Mara Venier la invita a tornare e quella con la solita ironia: “Vista la mia speranza di vita… se sono ancora qua torno”. Mara Venier e Amanda Lear finiscono a stonare “Cocktail d’amore”, non prima di dire: “Non parlarmi più di Tomorrow”. L'intervista è finita, peccato.