MUSICA IN LUTTO

Addio a Chris Cornell, la voce grunge di Soundgarden e Audioslave

Silvia Sfregola

Ieri, all'arrivo a Detroit, aveva scritto su Twitter "back to Rock City". Poi, era salito sul palco del Fox Theatre con la sua storica band, i Soundgarden, riformatasi nel 2010 dopo l'epopea grunge, per quello che sarebbe stato il suo ultimo concerto. Chris Cornell, una delle voci più potenti del rock, è morto all'età di 52 anni. Una scomparsa "improvvisa e inaspettata", aveva dichiarato subito il suo agente Brian Bumbery. La moglie e la famiglia sotto choc. Poi, in serata, la conferma del suicidio: il musicista, trovato dai soccorsi stesso in bagno, si è impiccato nella stanza dell'hotel dove alloggiava. Si allunga così la maledizione grunge, l'ultimo movimento rock in grado di smuovere masse di ascoltatori in tutto il mondo. Kurt Cobain, leader dei Nirvana, icona a malincuore di quella che veniva definita la "Generazione X", morì suicida nel 1994; Layne Staley, cantante degli Alice in Chains, morì di overdose nel 2002 come Scott Weiland, voce degli Stone Temple Pilots, nel 2011. Soungarden nel magma grunge Voce cristallina e potente, quella di Cornell è stata il simbolo e il marchio di fabbrica dei Soundgarden, la storica grunge band di Seattle prima, all'interno della scena, a firmare un contratto per una casa discografica major (la A&M presso la quale si accasarono nel 1988). Gli inizi sono 'carbonari' nell'underground a stelle e strisce con gli Shemps, palestra per cementare l'affiatamento con il bassista Hiro Yamamoto e il chitarrista Kim Thayil. Da lì parte la leggenda dei Soundgarden, dal nome di una scultura mobile in un parco di Seattle che produce suoni 'animata' dal passaggio del vento. Agli inizi, però, le doti vocali di Cornell sono un po' sacrificate, dato che Chris siede anche dietro le pelli della batteria e solo l'arrivo di Matt Cameron gli permette di concentrarsi sulla voce e dare via a un'epopea storica. Prima la firma con la Sub Pop, storica etichetta locale, e la stampa di Screaming Life e Fopp, due ep consistenti e cattivi. Ancora grezzi ma tutt'ora salutati come veri capisaldi di un modo di intendere il rock alla fine degli anni '80. Il brumoso impeto dell'hard rock filtrato da influenze punk e psichedelia. Il nome circola e si aprono le porte della SST. Dopo Ultramega Ok, siamo nel 1988, esplodono i Soundgarden, e la firma con la A&M, etichetta major, segna l'ingresso nell'Olimpo del rock. Louder than Love, Badmotorfinger e soprattutto Superunknown (1994) deflagrano anche dal punto di vista commerciale. Il suono è più raffinato e pulito, singoli come 'Black Hole Sun' sbancano e diventano inni per milioni di adolescenti. Forse l'apice per la band, che incide ancora un disco, Down on the Upside, e poi ferma la sua corsa. Per molti anni. Poi il ritorno, meno sentito, nel 2010, con un solo disco che non aggiunse nulla al mito del "giardino del suono". Audioslave e carriera solista Dopo lo scioglimento dei Soundgarden, Cornell si dedica al suo primo album solista, Euphoria Morning. Successivamente, assieme a tre ex membri dei Rage Against the Machine, fonda gli Audioslave. Con Tim Commerford (basso), Brad Wilik (batteria) e Tom Morello (chitarra) sforna tre album in cui riattualizza l'hard rock degli anni '70. Il loro primo omonimo album (2002) è diventato nel giro di poco tempo disco di platino. Il supergruppo si è sciolto nel 2007 quando Cornell, per divergenze musicali, ha lasciato la formazione per riprendere, con risultati alterni, la carriera solista. Higher Truth (2015) è il suo ultimo lavoro, un album acustico e ispirato, lontano dalle precedenti sfuriate elettriche.