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Fuocoammare di Rosi trionfa anche agli Oscar del cinema europeo

Giulia Bianconi
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"Fuocoammare" di Gianfranco Rosi è il Miglior documentario agli European Film Awards. Dopo il successo al Festival di Berlino, dove ha vinto l'Orso d'Oro, la pellicola sulla tragedia dei migranti di Lampedusa conquista anche gli Efa, nella Giornata mondiale dei diritti umani e a pochi giorni dall'annuncio che il doc è rientrato nella short list degli Oscar. È rimasto, invece, a mani vuote Alex Infascelli con "S is for Stanley" (candidato sempre nella stessa categoria di Rosi), film sullo straordinario rapporto tra il genio del cinema Stanley Kubrick e il suo autista tuttofare italiano Emilio D'Alessandro. Torna a casa senza premio anche Valeria Bruni Tedeschi, la folle Beatrice de "La pazza gioia" di Paolo Virzì, che si è fatta soffiare l'Oscar europeo come Miglior attrice da Sandra Hüller di "Toni Erdmann". La pellicola diretta dalla tedesca Maren Ade, a sorpresa, ha preso  il maggior numero di riconoscimenti, ben cinque tra cui Miglior film e Miglior regia. "Nel pomeriggio mi ha chiamato un amico, ricordandomi che oggi (ieri, ndr) si celebra la Giornata mondiale dei diritti umani - ha detto Rosi dal palco del National Forum of Music di Wroclaw (Breslavia) in Polonia, la città europea della cultura 2016, stringendo tra le mani la statuetta degli Efa - Viviamo in un mondo dove costruiamo muri e frontiere, siamo tornati alla violenza e all'intolleranza. È stato un lunghissimo viaggio da Berlino a qui. Nel mio film si sente una voce proveniente dal mare, come un'eco. È un uomo che chiede disperatamente aiuto e dall'altra parte qualcuno gli risponde: dimmi la tua posizione. Io voglio ribaltare questa domanda e chiedervi: qual è la nostra posizione?".  Inevitabile, nel corso della 29esima cerimonia di premiazione degli European Film Awards, il commovente ricordo a Andrzej Wajda, tra i maggiori cineasti polacchi scomparso lo scorso ottobre. Tornando ai premi, "Toni Erdmann" (che vedremo nelle sale italiane a febbraio con Cinema di Valerio De Paolis) ha vinto complessivamente cinque premi: Miglior film, regia e sceneggiatura (sempre a Ade), attrice e attore (Peter Simonischek). La statuetta come Miglior film d'animazione è stata consegnata, invece, a "La mia vita da zucchina", splendida pellicola in stop motion di Claude Barras che sa far sorridere e commuovere, dallo scorso 1° dicembre nelle nostre sale. Tra gli ospiti della serata, anche l'attore e produttore Pierce Brosnan, che ha ricevuto il premio onorario Contributo europeo al cinema mondiale. 

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