Il Canale di Panama. Cent’anni di passaggi dopo troppi scandali
Il 3 agosto 1914 (la guerra in Europa era già iniziata), il primo transatlantico percorse gli 81 chilometri del Canale di Panama, aperto al commercio internazionale il 15 agosto, anche se l'inaugurazione ufficiale avvenne il 12 luglio 1915. Quella del Canale di Panama - che riduce di 12.500 chilometri la navigazione da New York a San Francisco - è una vicenda di esaltanti attese, profonde delusioni, ingenti capitali investiti e di scandali. Ferdinand de Lesseps aveva 71 anni quando, dopo aver aperto il Canale di Suez (17 novembre 1869), si propose di scavare un canale per mettere in comunicazione l'Atlantico con il Pacifico, evitando la lunga circumnavigazione del continente americano, intorno a Capo Horn. Improponibile, come difficoltà il raffronto tra le due imprese. A Suez, Lesseps aveva avuto a che fare con sabbia piatta da rimuovere; a Panama, invece, c'era la Cordigliera, spina dorsale di un istmo di dura roccia. Il progetto iniziale prevedeva infatti un canale a livello dei due oceani: compito titanico, tanto più con i mezzi di allora. Ma Lesseps non si scoraggiò e, nel 1880, fondò a Parigi la Socité Civile Internationale du Canal interocéanique de Panama, di cui suo figlio Charles era uno dei principali dirigenti. Era previsto che ogni anno la Società lanciasse un prestito, enorme per quei tempi, di 200 milioni di Franchi: la creatura di Lesseps era un Moloch, che divorava manciate di biglietti di banca di grosso taglio. I lavori ebbero inizio. E che cosa accadde? Cinquecento ingegneri e ventimila sterratori vissero una avventura paurosa, decimati dalla febbre gialla, oppressi da un caldo torrido, insidiati da una natura ostile. Furono scavati 21 milioni di metri cubi di terra; ma in alcuni punti elevati, come a Culebra, si incontrarono strati di roccia durissima (per qualche tempo, vi lavorò come sterratore anche Paul Gauguin, prima di finire i suoi giorni nella Polinesia francese). Soldi, e ancora soldi, a palate, a milioni. Per invogliare i sottoscrittori, si pensò di emettere un prestito a premio, che andò incontro a un fiasco clamoroso, tra una tempesta di critiche alla quale si unì anche la stampa. Fu allora che il prestito (sempre a premio) per la enorme somma di 700 milioni di Franchi, fu sottoposto all'approvazione della Assemblea Nazionale. E scoppiò lo scandalo. Risultò che almeno centocinquanta parlamentari avevano intascato la "bustarella" per esprimere un voto favorevole. Nemmeno l'intervento del Presidente Loubet riuscì a contenere lo scandalo, con sgomento degli azionisti. Per un verso o per l'altro, rimasero coinvolti personaggi famosi, come Georges Clemenceau (futuro Pére de la victoire nel 1918) ed Alexandre - Gustave Eiffel, il realizzatore della famosa torre. Ferdinand de Lesseps e suo figlio furono processati e condannati per truffa e abuso di fiducia. "Panamiste", diventò sinonimo di uomo politico corrotto. Nel 1898, subentrarono gli Americani e la realizzazione del canale diventò prioritaria per il Presidente Teodoro Roosevelt: nel giugno del 1902, furono acquistati tutti i beni ed i diritti d ella "Societé" di Lesseps. Gli Stati Uniti spesero più di un miliardo e mezzo di Franchi oro per un canale con triplice sistema di chiuse. Si "sale" di 26 metri a Gatun; si "scende" di 16,50 metri a Pedro Miguele e Miraflores l'idrovia viene nuovamente riportata a livello marino, sul versante del Pacifico. Per molti decenni gli Stati Uniti si riservarono una fascia di territorio ai due lati del tracciato. In base ai trattati del 1977 e del 2000, il canale e la zona circostante (comprese le aree occupate dalle basi statunitensi) sono sotto la sovranità della Repubblica di Panama, che ha la competenza per tutte le operazioni collegate con il transito. Attualmente, dopo qualche difficoltà iniziale per i finanziamenti, sono in corso i lavori per il raddoppio delle chiuse: vi lavorano anche grandi imprese italiane.