Il poliedrico George Lucas compie 70 anni Auguri al papà di Star Wars e Indiana Jones

Sett'ant'anni fa in un pianeta lontano lontano... nasceva George Lucas, genio poliedrico e padre di alcune fra le saghe cinematografiche più amate di tutti i tempi. Originario di Modesto in California è figlio di Dorothy Ellinore e di George Lucas Walton, proprietario di un emporio. Durante gli anni sessanta, Lucas studiò cinema a Los Angeles, alla University of Southern California, una delle prime università ad avere un corso dedicato al cinema. In quel periodo girò diversi cortometraggi, compresa una prima versione di THX1138, che in seguito sarebbe diventato il suo primo lungometraggio, L'uomo che fuggì dal futuro. Un vero e proprio signore della settima arte: regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e montatore statunitense, è stato anche proprietario, per lungo tempo della holding del cinema da lui creata: la Lucasfilm, recentemente ceduta alla Disney che lo ha reso, così, l’uomo più ricco del cinema con un patrimonio, secondo la rivista Forbes, di quasi 4 miliardi di dollari. La sua fortuna è stata di certo legata a Star Wars, il suo più grande successo: la saga di fantascienza a distanza di anni rimane la più amata di sempre, tanto che ogni mese di maggio viene celebrata in tutto il mondo da decine di migliaia di fan. Pochi, però, conoscono la prima vera passione del regista: le auto da corsa. Amore che svela in American Graffiti e che da ragazzo lo teneva lontano dai libri di scuola. Un sogno, quello di diventare un pilota da corsa, che si è interrotto tre giorni prima del diploma dopo un terribile incidente sulla strada. Si narra che abbia iniziato a scrivere di cinema mentre era bloccato in ospedale. Dalle macchine da strada alle navi spaziali, poi, il passo è stato breve: una nuova passione che lo accompagna ancora oggi che festeggia settanta anni. Tanti altri i titoli che lo hanno reso celebre fra cui: la saga di Indiana Jones di cui è produttore, Labyrinth, Willow, Alla ricerca della valle incantata e il già citato film cult American Graffiti. Lucas ha spesso affidato ad altri, Spielberg in primis, il compito di portare sullo schermo le sue creazioni, dedicandosi, per la maggior parte del tempo, a lavorare dietro le quinte a storie e personaggi, a mondi paralleli e credibili, a ecosistemi in cui i protagonisti potessero vivere come persone reali.   UN PO' DI STORIA Dopo essersi laureato il giovane Lucas, fu il cofondatore, assieme a Francis Ford Coppola, dello studio American Zoetrope, con il quale intendeva creare un ambiente libero, che permettesse ai registi di dirigere al di fuori di quello che veniva percepito come il controllo oppressivo delle major di Hollywood. La American Zoetrope non ebbe mai veramente successo, ma dal successo commerciale dei suoi film American Graffiti e Guerre stellari nel 1977, a cui seguirono L'Impero colpisce ancora nel 1980 e Il ritorno dello Jedi nel 1983, Lucas fu in grado di mettere in piedi il suo proprio studio, la LucasFilm, a Marin County, nella sua nativa California settentrionale. Skywalker Sound e Industrial Light and Magic, le divisioni che si occupano rispettivamente di effetti sonori e effetti visivi, sono diventate tra le firme più rispettate nei loro campi di specializzazione. La LucasFilm Games, in seguito ribattezzata LucasArts, è molto quotata nell'industria dei videogiochi. Negli anni ottanta Lucas si dedica ad un'altra saga di successo basata sulle avventure dell'archeologo Indiana Jones, di cui rimane l'ispiratore principale pur affidando la regia a Steven Spielberg. L'enorme successo permetterà di produrre nel corso del tempo una tetralogia e una serie televisiva. Lucas si dedica inoltre al fantasy con Labyrinth - Dove tutto è possibile e Willow. Tenta nuovamente la via della fantascienza producendo il bizzarro Howard... e il destino del mondo, primo lungometraggio dedicato ad un personaggio della Marvel. Oltre alle grandi produzioni finanzia piccoli film di autori di talento come Lawrence Kasdan per Brivido caldo, diventato un cult-movie degli anni ottanta. Investe anche su grandi registi come Akira Kurosawa per Ran, Sogni, e Kagemusha - L'ombra del guerriero, che vince la Palma d'oro a Cannes, e Francis Ford Coppola per Tucker, un uomo e il suo sogno. Grande attenzione riserva al mondo dell'infanzia per il quale produce i film d'animazione C'era due volte e il più fortunato Alla ricerca della valle incantata. Anche l'universo di Guerre stellari viene utilizzato in questa direzione con due serie animate: una dedicata ai Droidi e l'altra agli Ewoks, a quest'ultimi vengono anche dedicati ben due film per la tv.   LA NUOVA TRILOGIA DI STAR WARS Il 3 ottobre 1994 Lucas aveva iniziato a scrivere tre prequel della "trilogia originale" di Guerre stellari, che aveva in mente già dall'inizio della saga, ed il 1º novembre dello stesso anno lasciò le operazioni quotidiane della sua industria cinematografica e iniziò un periodo sabbatico per finire la stesura delle sceneggiature. I tre film, che segnano il ritorno di Lucas dietro la macchina da presa, compongono la cosiddetta "nuova trilogia" (Episodi I – II – III), antecedente a quella "originale" (Episodi IV – V – VI). Questi prequel hanno svolto un ruolo pionieristico nell'utilizzo delle attrezzature digitali in Alta Definizione rispetto alla pellicola, sono avanti di almeno cinque anni rispetto a produzioni similari per quanto concerne gli effetti speciali. Il regista celebra di nuovo il rito fondato sulla rievocazione delle azioni all'origine della storia dispiegata dalla sua opera-mondo. La nuova trilogia non ha però ottenuto il successo sperato tra i vecchi fan ma ne ha creati di nuovi soprattutto tra le giovani generazioni, che apprezzano ormai di più i nuovi episodi. La vendetta dei Sith ha inoltre ottenuto i favori della critica, sempre piuttosto fredda nei giudizi su Star Wars.   IL FUTURO DI STAR WARS C'è da chiedersi se George Lucas sia felice o meno del regalo che la Disney, che due anni fa comprò la Lucas Film, gli farà per il suo 70esimo compleanno: la messa in produzione del settimo episodio della saga che negli anni 70 decretò il suo successo da regista e produttore. Lucas sarà comunque coinvolto nel progetto, dove ricoprirà il ruolo di consulente creativo. Confermati nel cast del nuovo film diretto da J.J. Abrams, le vecchie glorie del primo Guerre Stellari, da Harrison Ford/Han Solo a Mark Hamill/Luke Skywalker, da Carrie Fisher/Principessa Leila a Peter Mayhew, il gigante di due metri e 21 di altezza che prestò il fisico a Chewbacca.   ALCUNE CURIOSITA' SUL MITO - La sua famiglia è composta da tre sorelle: Ann, Kate e Wendy. È stato sposato con la montatrice Marcia Griffin dal 1969 al 1983, con cui però non ha avuto figli. Ha adottato tre bambini: Amanda, Jett e Katie. In un episodio di The Clone Wars, scritto proprio da Katie, appaiono tutti insieme.   - Nella classifica di Forbes dedicata ai più ricchi del mondo, George Lucas è alla posizione 299, con un patrimonio stimato in 5,1 miliardi di dollari.   - Nel 1986, ha venduto per 10 milioni di dollari la divisione di Lucasfilm dedicata alla computer grafica. L'acquirente era Steve Jobs, e lo studio è poi diventato la Pixar.   - Il nome di Luke Skywalker proviene dal soprannome che aveva a scuola: per l'appunto, Luke.   - Gran parte della sua ricchezza è stata costruita sui diritti della serie Star Wars, mantenuti in proprio possesso rifiutando di venderli a 20th Century Fox.   - Aveva un cane di nome Indiana, al quale è legato non solo il nome di Indiana Jones, ma anche l'aspetto di Chewbacca costruito sulle sembianze dell'animale.   - Lo Skywalker Ranch, luogo di produzione di Lucas, copre un'area complessiva di 3.000 acri (12 chilometri quadri) nel nord della California. L'indirizzo è sulla Lucas Valley Road, ma il nome non c'entra nulla con il creatore di Guerre Stellari. Nella tenuta lavorano 200 persone, per mantenere un campo di baseball, un vigneto e tre ristoranti.   - È un fan della serie animata I Griffin, al punto da concedere al suo creatore anche qualche gag legata a Guerre Stellari.   - Il suo maestro è Francis Ford Coppola. È amico intimo di Steven Spielberg.   - L'amico John Landis doveva essere il regista di Howard e il destino del mondo (1986), ma dopo aver letto la sceneggiatura rifiutò. Credeva che la scena finale fosse troppo simile a quella di The Blues Brothers (1980), altra sua pellicola.