Gli Skiantos piangono Roberto "Freak" Antoni. Addio al Gian Burrasca del rock italiano

E' morto Roberto “Freak” Antoni, voce degli Skiantos, lo storico gruppo rock demenziale nato a Bologna a metà degli anni Settanta. Anche se, come tutte le etichette, quel “demenziale” con cui sempre è stata definita la loro musica rischia di nascondere molto del ruolo che gli Skiantos hanno giocato nel panorama musicale italiano. Un gruppo agli eccessi. I primi veri punk in Italia. Concerti surreali e tormentoni come “Mi piaccion le sbarbine”, idoli cult di un paio di generazioni. Agli eccessi è stata anche la vita di Antoni. Lunghi problemi di droga, poi la malattia. Freak se ne è andato stamattina a 59 anni. Ne avrebbe compiuti 60 ad aprile. Era ricoverato nell'ospedale di Bentivoglio, in provincia di Bologna. Dal '77, quando fondò il gruppo, ha vissuto 35 anni di carriera con gli Skiantos. Fino a quando nel 2012 non decise di intraprendere la carriera da solista, un po' amareggiato, per il successo tanto cercato e mai raggiunto del tutto, per l'ostilità mai messa da parte della critica. In quell'occasione Rolling Stone, autorità assoluta in campo musicale, in un lungo articolo dedicato all'artista bolognese, scriveva: “Antoni ha un problema. È vivo. Lui e loro (gli Skiantos) ci hanno provato e riprovato. Ma, se non sei morto, non sei nessuno!”. “Se fosse morto, poniamo, a metà degli anni ’80 ogni sera gli omini di sinistra prima di dormire direbbero: 'Pasolini aveva capito tutto. Ma Freak Antoni, aveva capito anche il resto'. Se fosse morto ieri, oggi un milione di utenti di Facebook lo piangerebbero straziati, affermando come sempre che da oggi si sentiranno irrimediabilemente soli”. E profeticamente sui social network cominciano le commemorazioni.     Dopo l'esordio nel '77, nel 1978 Per gli Skiantos comincia la collaborazione con la Cramps di Gianni Sassi: il 45 giri "Karabigniere Blues" / "Io sono un autonomo" è seguito dall'album "Monotono", in cui la formazione comprende sette membri: Freak Antoni, Jimmy Bellafronte, Stefano Sbarbo Cavedoni, Frankie Grossolani, Dandy Bestia, Andy Bellombrosa, Leo Tormento Pestoduro. Sempre per la Cramps, nel 1979 esce "Kinotto". Il 1979 è anche l'anno del "Bologna Rock", un concerto al Palasport con vari gruppi punk dell'epoca, tra cui i Gaznevada. Nel 1980 gli Skiantos pubblicano l'ultimo album per la Cramps, "Pesissimo!", e nel 1981 Freak Antoni pubblica il box "L'incontenibile Freak Antoni", composto da cinque singoli di altrettante denominazioni fasulle (I Nuovi '68, gli Hot Funkers, Astro Vitelli & i Cosmoz, i Genuine Rockers e i Recidivi). Dopo tre anni di silenzio, gli Skiantos tornano nel 1984 con "Ti spalmo la crema", Nel 2002 partecipano alla colonna sonora del film "Paz!" mentre nel 2004/2005 sono la resident band del programma televisivo "Colorado Cafè Live". Nel 2009 esce "Dio ci deve delle spiegazioni". Nel 2012 collabora con J-Ax in una riedizione del brano "I gelati sono buoni". Antoni ha lavorato anche come attore in diversi film underground con lo pseudonimo di "Tony Garbato", mentre come "Roberto Freak Antoni" ha interpretato dei ruoli in "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" (1996) diretto da Enza Negroni, "Cavedagne" (2003) di Bernardo Bolognesi e Francesco Merini e "Paz!" (2002) diretto da Renato De Maria. Freak Antoni, oltre che musicista e paroliere, è stato scrittore e performer, considerato uno degli autori più stimolanti nell'ambito del movimento artistico-culturale post '77. Ha scritto diversi libri, tra cui: "Stagioni del Rock Demenziale"; "Archeologia fantastica di modelli rock"; "Non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti"; "Mia figlia vuole sposare uno dei Lunapòp (non importa quale)". Scrisse anche l'introduzione e nota al testo a "Il Giornalino di Gian Burrasca" di Vamba. E forse a raccontare chi era Freak Antoni questo basta più di ulteriori parole.   Il saluto di Sanremo. La direzione del Festival ha voluto salutare Freak Antoni con un messaggio sulla propria pagina Facebook.       Pubblicazione di Festival di Sanremo.