La saga familiare di St Aubyn è il caso letterario dell’anno

La madre alcolizzata, il padre violento, il figlio perso tra i fumi della droga: quattro romanzi per raccontare la vita «appesa a un filo» di un giovinastro. È «Melrose» di Edward St Aubyn (Neri Pozza Editore, pp. 456, 18 euro). Il ciclo narrativo ha destato enorme scalpore: da «Panorama», questo successo editoriale (più di 10mila copie vendute e tre ristampe) è stato paragonato a «L’eleganza del riccio» e «La versione di Barney»: per palati fini. Ora è la volta del seguito, di «Lieto fine» nelle librerie a fine novembre. Cos’altro può capitare a Patrick Melrose? Quando anche sua madre Eleonor muore, sogna di lasciarsi alle spalle il disgusto verso la propria famiglia e quella vita troppo sregolata. Al funerale, però, mentre la bara della madre entra nella navata e i parenti gli presentano le condoglianze, riceve la notizia che sua madre non l’ha diseredato ma gli ha lasciato in eredità ben due milioni di sterline. Perché quel lascito? E se non fosse un regalo, bensì un’ammissione di colpevolezza? Separato in casa con la moglie Mary e tentato da Becky, una ventenne «bella, disponibile e mentalmente disturbata», Patrick si rifugia nel silenzio del lutto. Sprofondando di nuovo nel corridoio di un’infanzia raccapricciante Patrick non può smettere di domandarsi perché sua madre non sia mai intervenuta per fermare le violenze del marito su di lui. E solo quando entra in possesso di alcune vecchie lettere, intuisce la raccapricciante evidenza: sua madre Eleonor era a conoscenza di tutto. E lui, è stato solo «un giocattolo». Con la stessa profonda indagine psicologica dei libri precedenti, lo scrittore Edward St Aubyn conclude uno dei cicli narrativi contemporanei con un romanzo elegante e spietato. Edward St Aubyn, rampollo di un’antica e nobile famiglia che «viveva in Cornovaglia fin dai tempi della conquista normanna» («Guardian»), è stato accostato a Evelyn Waugh e Oscar Wilde per la sua sferzante descrizione dell’upper class inglese.Tuttavia, come ha notato la «New York book review», nei Melrose c’è «un’aristocratica atmosfera di caustico orrore» mai percepita prima. Nel primo romanzo, «Non importa», David Melrose, padre sadico e autoritario, uccide i sogni e le fantasie del piccolo Patrick. In «Cattive notizie», 22enne e tossicodipendente, Patrick si reca a New York per raccogliere le ceneri del padre. Nel terzo, «Speranza», Patrick si ritrova combattuto tra il disgusto per il mondo e il desiderio di lasciarsi alle spalle l'adolescenza. In «Latte materno», Patrick è alle prese con gli inaspettati slanci filantropici della madre.