Addio al «Califfo», è morto Franco Califano
Si è spento nella sua casa di Acilia Franco Califano. Il cantante aveva 74 anni ed era malato da tempo. Solo pochi giorni fa, il 18 marzo, si era esibito al Teatro Sistina di Roma.Originario di Pagani, in provincia di Salerno, Califano è nato per caso in aereo sul cielo della Capitale libica Tripoli, a quei tempi colonia italiana. È cresciuto a Roma ma ha anche trascorso otto anni a Milano. Già arrestato nel 1970, caso in cui fu coinvolto anche Walter Chiari (assolto con formula piena), finisce nuovamente in carcere nel 1983, questa volta insieme al conduttore televisivo Enzo Tortora (assolto con formula piena e caso emblematico di mala giustizia). Durante quest'ultima esperienza carceraria ha composto l'album "Impronte digitali". In entrambi i processi Califano è stato assolto «perché il fatto non sussiste». Califano lo ha ripetutamente ricordato nei suoi libri e nelle sue interviste. Si è cimentato come scrittore e saggista con opere come "Ti perdo. Diario di un uomo da strada", "Il cuore nel sesso", "Sesso e sentimento" e "Calisutra. Storie di vita e casi dell'amore" raccontati dal Maestro. Del 2008 è, invece, l'autobiografia "Senza Manette", scritta a quattro mani con Pierluigi Diaco. È stato interprete di fotoromanzi e attore cinematografico in "Sciarada alla francese" (1963), "Gardenia", "Il giustiziere della mala" (1979), "Due strani papà" (1983) con Pippo Franco, "Viola bacia tutti" (1998) e "Questa notte è ancora nostra" (2008). Nel 2006 ha partecipato alla terza edizione del programma realtà Music Farm, condotto da Simona Ventura. Nel 2007 e nel 2010 partecipa a due puntate di Ciao Darwin con Paolo Bonolis. Califano si è sempre presentato come un disincantato amante latino, un pò cinico, un pò romantico, vantando migliaia di conquiste femminili. I suoi ammiratori lo chiamavano Califfo o anche maestro. Da sempre autore di testi e poesie, è famoso per canzoni spesso cantate in proprio, ma molto più frequentemente scritte per altri artisti: Mia Martini (Minuetto, scritta in coppia con Dario Baldan Bembo e La nevicata del '56 scritta nel testo con Carla Vistarini); Ornella Vanoni (La musica è finita, su musica di Umberto Bindi, scritta con Nisa, Una ragione di più, scritta con Mino Reitano); Peppino di Capri (Un grande amore e niente più, che vince il Festival di Sanremo 1973); Bruno Martino (E la chiamano estate, scritta in coppia con lo stesso Martino); Edoardo Vianello e Wilma Goich (Semo gente de borgata). Suo è anche il testo di Un'estate fa, versione italiana di Une belle histoire, del cantante francese Michel Fugain. Le notti d'agosto fu portata al successo da Loretta Goggi. Per Mina ha scritto l'intero album Amanti di valore (1974). Poco gettonato dal pubblico, il disco, con le musiche di Carlo Pes è considerato dalla critica un autentico capolavoro. Come cantautore sono da annoverare tra i suoi grandi successi Tutto il resto è noia (su musica di Frank Del Giudice), Fijo mio (su musica di Amedeo Minghi) e brani come Tac, La mia libertà e Io nun piango (dedicata all'amico Piero Ciampi). La sua prima apparizione a Festival di Sanremo risale al 1988 con Io per le strade di quartiere scritta insieme a Toto Cutugno che l'ha musicata. Torna nel 1994 con Napoli e nel 2005 con Non escludo il ritorno, scritta assieme ai Tiromancino. Il mondo della musica si è stretto nel cordoglio: Fiorello lo ricorda come un amico, il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha promesso: "Gli apriremo le porte per la camera ardente".