Adriano fa la predica ma con i soldi in tasca

A tre mesi dal tramonto del sole sul Festival di Sanremo il maxicompenso «scotta» ancora nelle tasche del Molleggiato. Ricordate le polemiche sul «perché» dare tutti quei soldi ad Adriano Celentano per una comparsata al Festival? Le polemiche si spensero quando il cantante annunciò che il «tesoretto» sarebbe stato dato in beneficenza. Ma, per il momento, ancora lo ha in tasca lui. Adriano giura: è tutta colpa dei sindaci, anzi, li attacca dal suo blog, in particolare si scaglia contro il primo cittadino della Capitale. Ma la città Eterna ribatte, documenti alla mano: qui non è arrivato nemmeno un euro. L'accusa di Celentano è brutta: perdere tempo per distribuire le risorse, mentre c'è chi ha bisogno. Ma si tratta di un'accusa ingiustificata: soldi da distribuire, al momento, Celentano non ne ha dati. La risposta del sindaco di Roma non si è fatta attendere: a noi soldi non sono arrivati. La lettera del notaio di Celentano è solo dell'8 maggio ed ha numerosi vincoli, così replica la portavoce del sindaco Alemanno, Ester Mieli. «Il 4 aprile 2012 la segreteria del Clan Celentano - spiega la portavoce - inviava al gabinetto del sindaco di Roma una mail in cui si leggeva "il notaio Marco Aveta ha ricevuta oggi disposizioni per inviare i bonifici ai Sindaci delle Città interessate", che per quanto riguarda Roma saranno destinati a quattro famiglie per un importo complessivo di euro 80.000. Solo in data 8 maggio 2012 Roma Capitale ha ricevuto una lettera con cui non viene assolutamente inviato il bonifico ma, al contrario, vengono dettate precise, articolate e "vincolanti" disposizioni procedurali» che prevedono inevitabilmente complesse procedure contabili. «Suscita perplessità - conclude la portavoce - quanto dichiarato da Celentano» sulla mancata comunicazione dei nomi delle famiglie, visto che lui stesso non vuole conoscere i nomi dei beneficiati. La risposta di Roma Capitale è arrivata ieri, subito dopo le accuse di Celentano apparse via Internet. «È curioso come la burocrazia, in questo caso dei Comuni, riesca a soffocare persino gli aiuti alle famiglie bisognose. Parlando col notaio Marco Aveta, da noi incaricato per gestire, (attraverso i sindaci da me scelti come "i magnifici 7"), la consegna delle somme da devolvere alle famiglie in stato di estrema difficoltà, ho appreso con un certo disgusto che, per motivi burocratici comunali, i "magnifici 7" non hanno ancora indicato i nominativi delle famiglie beneficiarie». Così parlò Adriano Celentano, ieri sera, sul suo blog. I magnifici sette sono i sindaci ai quali il Molleggiato aveva chiesto di individuare le famiglie per la donazione. «"Nessuno ha risposto - ha detto il notaio - tranne la segreteria del sindaco Pisapia" - racconta Celentano - che tuttavia non nascondeva i molti problemi burocratici. Davvero strani questi sindaci». Eppure, aggiunge Celentano, «non ci pensano ne uno ne due a sbandierare frasi che poi i giornali vanno a nozze», dice allegando sul suo sito l'articolo del Secolo XIX in cui si riportava la sollecitazione del Campidoglio nei suoi confronti, intitolato: «Adriano, dove sono i soldi?» «Tutto questo - continua Celentano riferendosi alla bacchettata di Alemanno - pur sapendo che la Rai, (mai come stavolta è stata così puntuale), non mi aveva ancora pagato, ma solo per decorrenza dei termini. Ora i soldi ce li hai da un mese e il notaio sta ancora aspettando che "VOI" sindaci gli mandiate i nominativi. Allora non ti risposi, caro Alemanno, pensando che in fondo la colpa era più mia che tua, evidentemente ti avevo sopravvalutato. Probabilmente non eri poi così "magnifico"». Insomma Celentano se la prende proprio con il primo cittadino della Capitale. «Ma a parte questo ciò che sconcerta è la lentezza di come vengono gestite certe operazioni, come per esempio gli aiuti a chi è in difficoltà. Operazioni che dovrebbero essere prevalenti su tutto. Quindi?... Cosa aspettate a mandare i nominativi?... Qualcuna di quelle famiglie probabilmente stasera non mangerà, perché non avrà neanche i soldi per il pane». Ma buona parte del famoso «tesoretto» di Sanremo bolle ancora nelle tasche di Celentano, mentre una parte è già andata ad ospedali di Emergency in Africa. Celentano ha attaccato i sindaci, con in testa Alemanno, sul suo blog www.clancelentano.it. La «sparata» del cantante alla fine sembra solo una ritorsione contro Roma e il suo sindaco per averlo sollecitato. Comunque l'opposizione di sinistra in Campidoglio si è subito accodata al Molleggiato nell'attacco ad Alemanno. La giusta lettura dell'evento la da il capogruppo Pdl di Roma Capitale, Luca Gramazio: «Risulta veramente inopportuno l'atteggiamento della sinistra che riesce a fare della inutile polemica anche su tale questione. Non si comprende come l'opposizione non trovi di meglio da fare che speculare su una vicenda lodevole, soprattutto in un momento così delicato per il Paese».