Tradimento

Oggipiù che mai argomento di discussione nei talk-show, è il tradimento, quell'atto sempre esistito, alla base della società, della storia, della letteratura. Quell'atto che sconvolge un rapporto amichevole, che dilania un rapporto amoroso, che mette fine a un progetto di vita. C'è il tradimento platonico, quello del cuore, per sesso, per ripicca, per affermazione di sé, per senso di libertà, per il gusto di sedurre o di essere sedotti, per trasgressione, per paura del «sempre», per attrazione fatale, per disperazione... C'è il tradimento che accende la passione e quello che la uccide, c'è il tradimento occasionale e quello seriale... E se tradire è «normale» chi è più normale la persona che tradisce o lo pensa, o quella che non ha mai avuto desideri al di fuori della coppia? Come il rapporto si costruisce in due giorno per giorno, anche il tradimento è «condiviso», come la sofferenza del dopo, perché le cause che lo provocano non sono mai da una parte sola. La mancanza di equilibrio stabile e duraturo, di rassicurazioni e di amore nell'ambito della coppia, spesso portano alla ricerca di «altro». La parola tradimento viene dal latino «tradere», ovvero «consegnare», nel senso di consegnare ai nemici. In effetti, si consegna quella parte di noi, in cui abbiamo investito con lui o lei nella relazione, ad un'altra persona disintegrando il «noi» e ripiombando in tu ed io. Nell'«Amore liquido», il filosofo Bauman afferma: «Finché dura, l'amore è in bilico sull'orlo della sconfitta. È un prestito ipotecario fatto su un futuro incerto e imperscrutabile». Vari sondaggi indicano il tradimento come un tentativo di fuga dalla realtà, dallo stress lavorativo e la noia della routine sentimentale in cui si spesso declina la relazione ufficiale: un amante può riaccendere desideri e illusioni messi a tacere, può dare la sensazione di vivere una seconda gioventù, oltre che far assaporare quel breve periodo di passione folle, tipica di tutte le storie d'amore. Diverso il modo di vivere, per uomini e donne, la relazione extraconiugale. Le donne tradiscono per insoddisfazione, legano il tradimento ad un coinvolgimento emotivo e amoroso vivendo male la clandestinità pur nascondendola «bene». Gli uomini invece, lo legano al piacere sessuale e non iniziano una relazione extraconiugale per motivi di insoddisfazione, non hanno grandi difficoltà a viverla clandestinamente, anzi la trovano eccitante, e sono meno attenti a nasconderla. E quanto può durare un tradimento? Da pochi giorni ad anni col rischio che si trasformi in un matrimonio-bis, di cui anche la moglie o il marito è a conoscenza ma preferisce fingere di non sapere. A meno che non venga confessato o scoperto. L'esito immediato è il dolore, devastante per il tradito ma anche per chi tradisce. E poi? Comprendere? Dimenticare? La rottura del matrimonio, non sempre scontata; il perdono, mai completo, mai definitivo. In effetti si perdona ma la ferita brucia e lo si fa per paura di perdere tutto. E pur provando ad elaborare il tradimento come si elabora un lutto, la coppia non sarà più quella di prima, non avrà più la complicità e l'intimità di un tempo. Saraà pure vecchio come il mondo, m un fatto è certo: il tradimento non fa parte del patrimonio genetico, la fedeltà non è un limite e l'amore è fusione. Il tradimento ci rende scettici, insicuri e mette la parola fine a un'illusione: che l'amore sia per sempre.