Violante Placido l'italiana che piace a Hollywood

Inutilmenteperò, perché suo padre morirà subito dopo in un incidente, mentre Blaze rimarrà eternamente il maledetto «Ghost Rider». Dopo il primo episodio del 2007, ancora una volta Nicholas Cage veste i panni del supereroe in «Ghost Rider 2 - Spirito di vendetta» in 3D, accanto alla diva italiana Violante Placido, nel ruolo di Nadya, mamma spericolata che non indugia a sparare contro tutti pur di salvare suo figlio Danny, persino se concepito con il diavolo. Nell'action fantasy, firmato da Mark Neveldine e Brian Taylor (e da domani distribuito da Medusa in 300 sale), anche Idris Elba e Christopher Lambert. Ma su tutti spicca, con Cage, la bella attrice italiana (figlia di Michele Placido e Simonetta Stefanelli), impegnata in acrobazie da autentica stuntwoman, con tante lunghe scene nelle quali non si risparmia: altro che Maria Grazia Cucinotta («Il mondo non basta»9, Caterina Murino («Casino Royal»), Francesca neri («Danni Collaterali») o Monica Bellucci in «Matrix». Violante, quali difficoltà ha incontrato in questo film d'azione, che ha già incassato in Usa 50 milioni di dollari? «Sono un'attrice molto fisica, facevo gare a cavallo, arti marziali ed ero molto fredda, solo dopo ho scoperto di essere molto emotiva al punto da soffrire di attacchi di panico, che poi ho superato con l'interpretazione dei sogni e la meditazione. Perciò, non è stato difficile fare acrobazie, sparare, allenarmi nella boxe e ritrovarmi sospesa nel vuoto attaccata a dei cavi, dopo ore interminabili di allenamento». Come è stato recitare accanto a un premio Oscar come Nicholas Cage? «All'inizio mi ha molto intimidita, poi mi è piaciuta la sua sincerità, è un attore che non nasconde le sue contraddizioni, così sospeso, come nei suoi personaggi, tra nevrosi, fragilità, essere selvatico e indecifrabile. É un divo che sul set si concentra solo su se stesso e non comunica molto. Al contrario di Clooney , con il quale ho girato "The American" e che, magari, prima di una scena drammatica riesce a far ridere tutta la troupe. Però, con Cage abbiamo molte cose in comune, come il fatto di essere entrambi figli di artisti e a lui è rimasto impresso il ruolo di mia madre ne "Il padrino"». Cosa pensano oltre Oceano del cinema italiano? «Mi sembra che il nostro cinema finalmente si stia riappropriando della nostra cultura e abbia trovato un buon mix tra passato e futuro, soprattutto nell'ambito della commedia: mi piacerebbe recitare in un genere brillante, magari con Francesco Bruni, il suo "Scialla" mi è molto piaciuto». Tornerà a lavorare per gli americani? «Magari nel sequel di "Ghost Rider". Recitare nei blockbuster è più facile mentre per i film indipendenti in Usa occorrono molti permessi e anche lì c'è aria di crisi: dovevo girare con Lawrence Kasdan, il regista de "Il grande freddo", ma non è stato possibile». Intanto oltre che alla recitazione pensa anche al canto? «Sì. Ho presentato già al Blue Note di Milano 5 miei pezzi inediti che porterò in giro in varie tappe per l'Italia e poi entro l'anno farò il mio secondo disco, dove ci sarà anche la cover "Guardami negli occhi" di Nada».