Amore, riti e credenze: i mille volti degli etruschi

Diloro non è rimasto niente di scritto, li conosciamo dai reperti archeologici, soprattutto tombe. I nostri legami con questo popolo sono evidenti: «Gli etruschi sono l'oriente che è in noi» scrivono Vittorio Gradoli e Angelo De Marchi ripercorrendo convinzioni e passioni di un popolo con i piedi ben piantati a terra. «La filosofia degli Etruschi», Scipioni editore, fa un quadro completo in poco più di cento pagine a un piccolo prezzo (4,90 euro). I romani mandavano i propri figli a lezione da maestri etruschi ma non li hanno mai compresi. Non potevano. Per tante ragioni. Innanzitutto perché per gli etruschi non c'è separazione tra spirito e corpo. Anzi la materia è un valore. A differenza di quelle occidentali, la filosofia etrusca non è teoretica ma pratica. Non è un caso che nei dipinti delle tombe sia ancora apprezzabile la gioia di vivere degli antichi abitanti delle Terre d'Etruria: la musica, la danza, il canto sono parte integrante della vita. Il rapporto con la natura è strettissimo. Per conoscere il volere degli dei, greci e romani avevano gli oracoli. Gli etruschi no: leggevano i segni della natura. Anche in questo simili agli indiani. I simboli principali sono la caduta dei fulmini, il volo degli uccelli, le eclissi. L'arte divinatoria è esercitata dalla casta sacerdotale. La «dottrina», a cui faceva capo il riconoscimento dei segni e la loro interpretazione per soddisfare la volontà divina, costituiva l'«etrusca disciplina», cioè la scienza. Il destino resta ineluttabile ma si può rendere più piacevole la permanenza terrena imbonendo gli dei. Per questo ci sono i riti magici che, spesso, si fondono con l'arte. «Gli etruschi - scrivono ancora Gradoli e De Marchi - amavano la vita in tutte le sue manifestazioni più ricche di energia. L'energia prima è quella della generazione: così va letta la frequente immagine del toro o dei corpi umani nudi». Ma per loro l'amore non è soltanto un mezzo per procreare ma è anche un fine. «La filosofia degli Etruschi» è un viaggio tra cielo e terra, vita e morte, simboli e paure. Scipioni ha pubblicato anche altri libri per approfondire il tema. Tra i tanti: «La donna etrusca», «Guida alla cucina etrusca», «Etrusca Medicina», «Gli etruschi e la musica».